Il tema della famiglia, si sa, è uno dei dossier principali su cui il Governo Meloni sta investendo, per favorire non solo la crescita, ma una vera e propria rinascita del Paese. Per fare ciò, è dunque fondamentale sostenere le famiglie in primis. Alle misure già messe in campo (come ad esempio il fringe benefit) oggi si affianca una novità importante, che permetterà alle neomamme di non affrontare in solitaria i primi mesi di vita del bambino, ricevendo un supporto professionale e personale da una figura istituita ad hoc.
È così che nasce la nuova professione di “Assistente materna”.
Stando a quanto appreso e riferito dall’Ansa, l’obiettivo del Governo è di stanziare tra i 100 e i 150 milioni di euro. Sempre sull’Ansa si legge che: “La filosofia che ispira il provvedimento è quello di compensare quella rete parentale fatta di donne, zie e sorelle maggiori che dispensavano consigli pratici e che nel tempo si è lacerata, soprattutto nelle grandi città”.
L’assistente materna sarà per certi aspetti più di una semplice pediatra o puericultrice, perché abbraccerà a 360 gradi tutte le sfumature della maternità. Il rapporto tra l’assistente e la neomamma, che viene definito personale e diretto, si svilupperà sia telefonicamente (anche attraverso videochiamate), sia con la presenza a domicilio. Sarà una figura che accompagnerà le donne per i primi sei mesi di vita del bambino, aiutandole a sciogliere qualsiasi dubbio o paura, piccoli o grandi che siano. Inoltre, l’assistente materna svolgerà un ruolo centrale anche in termini di sindrome depressiva post partum, condizione spesso vissuta dalle neomamme, che grazie a questo nuovo istituto non saranno abbandonate, ma accompagnate a scoprire il loro nuovo mondo in maniera più serena.
Altro fattore positivo sarà la diminuzione delle visite dal pediatra, potendo risolvere con la stessa assistente quei problemi non medici che si presentano nella quotidianità, come ad esempio il modo in cui fasciare il piccolo, come comportarsi durante il bagnetto, quando ha il singhiozzo o non smette di piangere.
Infine, va sottolineato che questa nuova figura non sarà una figura sanitaria, non avrà bisogno di una laurea, ma sarà necessario comunque un corso di formazione per tale professione.
Si tratta di una novità assoluta in Italia, che, dopo Francia e alcuni Paesi nordici, introduce nella società questa importante figura, con il preciso scopo di supportare nelle difficoltà di tutti i giorni le nuove famiglie, grazie ad un contatto costante e privo di formalità.
È inoltre una novità che fa ben comprendere quale sia la diversità tra questo governo e quelli dell’ultimo decennio. E infatti, mentre le sinistre ideologiste fanno una irrazionale campagna wokista sullo spot, “molto bello e toccante” dell’Esselunga, l’esecutivo si concentra su ben altre materie decisamente di maggiore spessore, pensando al bene della nazione e di tutti coloro che ne fanno parte. Il Governo Meloni aiuta nel concreto, fornendo degli strumenti che permettano all’Italia di divenire un paese dove fare figli non è più una chimera, ma una realtà nella quale lo Stato farà sempre la sua parte e non abbandonerà mai le famiglie.