La leader di Fratelli d’Italia lo va ripetendo da giorni: l’unica soluzione reale all’invasione è il blocco navale al largo delle coste libiche per impedire ai barconi di partire e la costituzione di zone sicure in nord Africa, anche attraverso una missione militare se necessario, dove vagliare le richieste dei richiede asilo e distribuirli.
I patrioti della Meloni hanno apprezzato le mosse del Ministro Salvini nella vicenda della nave Aquarius, ma sono consapevoli della necessità di passare dagli slogan a fatti concreti e interventi strutturati. La campagna elettorale è finita, il governo è in carica, ma gli sbarchi continuano nonostante i proclami sulla chiusura dei porti italiani.
Infatti, per una nave “dirottata” a Valencia, altre ne stanno arrivando, soprattutto in Sicilia. Nella tarda serata di ieri a Pozzallo ne sono sbarcati altri 500, compreso un cadavere purtroppo. Intanto il piano europeo che la Merkel aveva annunciato al Presidente Conte sembra fallimentare in partenza, tra proposte giuridicamente debolissime e dalla difficile, se non impossibile logistica.
Da qui la proposta concreta di FDI che con Giorgia Meloni presenterà una risoluzione in Parlamento per chiedere al premier Conte di alzare la voce in Europa e pretendere l’avvio di una missione europea per istituire un blocco navale al largo della Liba e aprire in Nord Africa degli hotspot dove vagliare le richieste di asilo e capire chi è profugo e chi è clandestino. Alla riunione del Consiglio Europeo del 28 e 29 giugno in programma a Bruxelles sarà decisiva la posizione dell’Italia il cui governo deve necessariamente dar seguito con i fatti agli annunci. Da questo momento in poi si aprono i tavoli che contano, quelli in cui le chiacchiere lasciano il tempo che trovano e sono le proposte realizzabili e vantaggiose per il proprio paese l’unica direzione da perseguire.
A complicare il quadro c’è anche la delicata riforma del regolamento di Dublino e la proposta di compromesso della presidenza bulgara, su cui però non c’è alcun accordo con la netta opposizione dell’Italia e delle Nazioni del gruppo di Visegrad, anche se con motivazioni diverse.
«Il blocco navale europeo al largo delle coste libiche – dice Giorgia Meloni – sarebbe l’unico punto di svolta rispetto alla tragica situazione del Mediterraneo. Blocco navale subito, assunzione di responsabilità dell’Europa e difesa comune dei confini: questa è la politica seria che chiediamo, il contrario delle troppe e francamente insopportabili ipocrisie cui stiamo assistendo in questi giorni».