Abbiamo passato più di tre anni, da quel 21 febbraio 2020 con i primi casi di Covid in Italia, sotto restrizioni e limitazioni della libertà e ancora oggi cerchiamo di liberarcene e di dimenticare quanto passato, soprattutto con l’arrivo della bella stagione.
Dopo tre estati passate a cercare il modo per sopravvivere alle strette regole pandemiche, finalmente ce ne stiamo dimenticando e ci approcciamo ad una nuova estate in cui si parlerà solo di caldo, leggerezza e di vacanze. Una volta il caldo d’estate, la pioggia in autunno e il freddo d’inverno erano normali, in quanto fenomeni legati alle stagioni. E non se ne parlava, di certo, nei telegiornali.
Mi ricordo il caldo afoso e i temporali d’estate negli anni ’80, quando ero piccolo, ed allora era tutto normale, oggi lo chiamiamo “caldo infernale”; oggi è tutto anormale perchè abbiamo individuato nel cambiamento climatico la causa di tutti i problemi e nell’uomo occidentale la colpa di tutti i mali. Ma è veramente così? Personalmente ho più di qualche perplessità, però questo è quello che ci propinano tutti i giorni le tv. Tutto quello che accade (o non accade) è “estremo” e “innaturale”, è questo il lessico del mainstream, per il quale la colpa è dell’essere umano (quindi nostra) che, con il suo stile di vita, inquina e distrugge il mondo. Se piove è una “bomba d’acqua”, se non piove è allarme siccità, se fa caldo c’è l’afa ed è “caldo record” e se fa freddo è “un’ondata di gelo anomalo”.
È diventato estremo praticamente qualsiasi evento atmosferico, quasi a volerci colpevolizzare e mettere paura. Ma è veramente tutta colpa dell’uomo, che è in grado di influenzare le temperature e gli effetti atmosferici del pianeta o è la natura che fa il suo corso e il clima ciclicamente cambia come è sempre cambiato? Quelo, di Corrado Guzzanti, direbbe “la risposta è dentro di te epperò è sbagliata”. Il tema è certamente di grande attualità e, come sempre accade, produce “tifoserie” contrapposte, tra negazionisti e catastrofisti che se le danno di santa ragione. Per quanto mi riguarda, lascio la parola agli esperti e mi accingo ad affrontare quest’estate che verrà, augurandomi che sia piacevolmente calda e che possa farci godere della vita e delle bellezze delle nostre terre. E se dovesse piove, apriamo l’ombrello!