L’invenzione del Campo largo vantato del centrosinistra dovrebbe forse essere rivista, perchè più si va avanti più sembra restringersi, come conferma il caos della Liguria. La spaccatura dei grillini contro il Pd, che ormai è un cratere, continua a lacerare il centrosinistra, facendo si che il tutti contro tutti crei il caos totale, partendo dal nodo in Liguria. Matteo Renzi, ospite all’ “Aria che Tira”, in onda sulla 7, ha risposto “Sì” alla precisa domanda sul sostegno ai candidati del centrosinistra in Liguria, Emilia Romagna e Umbria. Il leader di Italia Viva, ha poi continuato: “In Liguria la vicenda è semplice. Si parla delle cose da fare. Sto aspettando” le linee del “centrosinistra ligure sui punti programmatici aperti”. A parole molto bravo, nei fatti un po’ meno, così come gli alleati confusi sul da farsi.
Infatti il centrosinistra in Liguria versa in condizioni pietose, nessuna certezza e alto mare sul candidato da proporre alle Regionali d’autunno.
Il tutti contro tutti del centrosinistra fa perdere quota a Orlando
Lo scenario della Liguria è piuttosto tragico, a riconoscerlo anche lo stesso leader di Azione Carlo Calenda che definisce il quadro, sintetizzando: “un casino”. Tra i vari conflitti interni, a peggiorare la situazione già terrificante, è il litigio tra Bonelli e Renzi. “L’intesa con Renzi non è possibile nel momento in cui lui sostiene Bucci. Non è che uno può essere contro il totismo in Liguria e con il totismo a Genova. Bucci è l’epressione massima del totismo”,
In tutto ciò c’è Andrea Orlando, candidato in pectore, piuttosto irritato, che continua a perdere quota, attendendo l’investitura ufficiale che doveva arrivare entro Ferragosto ed invece slitatta a Settembre. C’è un’alleanza ancora tutta da definire, con la sinistra che mette veti su Matteo Renzi Azione sull’Aventino e i Cinque Stelle talmente spaccati da avere non uno, ma due candidati: uno contiano, il senatore ligure Luca Pirondini pro-campo largo e uno grillino, il riesumato ex parlamentare Nicola Morra che addirittura dice: “Col Pd? Manco morto”.
Insomma, una situazione che fa acqua da tutte le parte, forse anche complici le vacanze, che hanno contribuito a far distrarre più del solito Elly Shlein, tanto da ritrovarsi tutti allo sbando.
Il tutto fa gioco al centrodestra, compatto, che è in vantaggio con qualunque candidato/a, si presenti. Nonostante le polemiche su Toti a Genova, il campo largo sembra fallire ancora.
Il 40% infatti, sostiene ancora con convinzione la coalizione, mentre il 31,3% punta sul “campo largo”, (che non è così largo come è facilmente intuibile).
L’ennesimo schiaffo per i democratici che si preparano alla disfatta assicurata, con Elly, che in molti ormai danno per dispersa, bella tranquilla in vacanza.
Alto mare anche in Emilia Romagna: Renzi e Calenda incerti sul candidato del Pd
Anche l’Emilia Romagna andrà al voto, ma per il centrosinistra lo scenario non migliora. Il candidato scelto dal Pd, M5S e AVS, ad oggi, è Michele De Pascale, sindaco di Ravenna. L’appoggio però da parte di Calenda e Renzi è ancora incerto, perchè ancora la loro decisione ufficiale, non è arrivata. Una grossa mina vagante è anche il M5S, che vive il caos totale, con il divario interno sempre più evidente, tra Conte e Grillo che ogni giorno fanno salire la tensione dicendosene di ogni.
Idee decisamente più chiare da parte del centrodestra, che invece conferma la sua decisione di indicare Elena Ugolini, come candidata della coalizione. Anche a Bari, il centrosinistra non se la passa affatto bene. Negli ultimi mesi infatti è successo il finimondo e la sinistra dovuto fare i conti con lo scandalo di Decaro.
Elly però non c’è, non interviene, il centrosinistra è allo sbando e il “campo largo” , evaporato da un pezzo.
Speriamo trovino la cosiddetta “pace eterna”…..al camposanto!