Carabiniere muore nell’inseguimento, ma i banditi sono già fuori.

Emanuele Reali, carabiniere morto in servizio, investito da un treno mentre inseguiva un bandito che era sfuggito alla cattura.  È morto così, pochi giorni fa, sotto gli occhi dei suoi colleghi, nel centro di Caserta. I soccorsi degli altri carabinieri, immediati, così come quelli dei medici, sono stati inutili. Un’altra vittima dello Stato, morta per innato senso del dovere, forse troppo, tanto che forse per la scarsa visibilità di un pomeriggio di novembre, non ha visto il pericolo che incombeva durante il suo inseguimento.

Trentaquattro anni, una moglie e due figli, un padre ancora incredulo e inconsolabile, il carabiniere Emanuele Reali rischia di vedere la sua memoria sfregiata. Dei quattro ladri protagonisti della vicenda infatti, due sono già agli arresti domiciliari, uno ha solo l’obbligo di dimora a Napoli e il quarto, quello che stava inseguendo quando è accaduta la tragedia, resta ancora ricercato.

Non avrà strade né piazze – ha scritto l’Arma in un post su facebook – perché è ‘solo’ l’ennesima vittima di una guerra combattuta tutti i giorni, quella silenziosa contro il crimine. E perché, anche se qui lo scriviamo quattro volte, il suo nome a breve non lo ricorderà nessuno. Per noi però Emanuele Reali, Vice Brigadiere dei Carabinieri, sarà eternamente giovane e bello. Sarà per sempre un eroe“.

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