Chat degli orrori: indagati decine di adolescenti in mezza Italia

Un’indagine che parte da Siena, coinvolge mezza Italia e si chiude a Torino. Una storia macabra che vede coinvolti giovani dai tredici ai diciannove anni che avrebbero diffuso su un gruppo Wathsapp immagini sadiche e pedopornografiche di inaudita violenza, commenti razzisti, antisemiti e filonazisti. La procura dei minori di Firenze inizia ad indagare dopo che la mamma di un tredicenne di Siena, rinvenute immagini pedopornografiche sul cellulare del figlio, ha deciso di denunciare il fatto. Dalla denuncia sono iniziate le indagini che hanno disvelato una realtà tentacolare che ha interessato 13 provincie italiane. Gli investigatori, sotto copertura, sono stati introdotti nel gruppo denominato “the shoah party”, ed hanno potuto raccogliere gli elementi di un’indagine che oggi vede indagati 25 ragazzini, 16 minorenni e 9 maggiorenni: il più piccolo ha 15 anni ed il più grande ne ha appena compiuti 19. Coinvolti anche 6 tredicenni, per motivi d’etá non imputabili.

Immagini brutali e messaggi di una violenza inenarrabile, che rimbalzavano sulla piattaforma Wathsapp indisturbati, senza che nessuno, fino alla denuncia della mamma di Siena, sentisse il bisogno di frenarne la diffusione.

Gli inquirenti si sono imbattuti in una chat di adolescenti trasformata in uno sguardo negli abissi dell’orrore e delle aberrazioni dell’animo umano. L’amara constatazione: The shoah party é il termometro del vuoto pneumatico nel quale si costringono i nostri giovani. É la spia della facilità con cui oggi si puó perdere il controllo del sé, perché é sufficiente premere un tasto su uno smartphone per vedere l’occhio di Sauron. Ció che disorienta e atterrisce é che spesso, anche lá dove c’è una famiglia accudente, non si è in grado di riconoscere le “nuove trasgressioni” e ciò che appare come un innocente trastullo può trasformarsi nella porta d’ingresso di un girone infernale.

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