‘Clima teso’, salta messa della notte di Natale a Caivano. Don Patriciello, ‘temevo incidenti dopo sgomberi case occupate’  

Per la prima volta nella chiesa del Parco Verde di Caivano non è stata celebrata la messa di mezzanotte a Natale. Lo racconta il parroco di Caivano, Don Maurizio Patriciello, spiegando al quotidiano Avvenire il motivo di questa scelta: “Ci sarebbe potuto essere qualche incidente. Voglio che nessuno si faccia male, da prete devo tutelare tutti”. Il tutto è legato al clima di tensione instauratosi dopo gli sgomberi delle case occupate abusivamente dalla camorra. La frequenza in chiesa “s’è più che dimezzata”, spiega Patriciello. “Il dolore più grande sono i bambini, tante famiglie non ce li mandano né all’oratorio, né al catechismo” dice il parroco, che riferisce di pressioni della criminalità organizzata perché le famiglie non vadano in chiesa.

iente Messa di mezzanotte, niente fiori sull’altare, neppure un bimbo alla Messa della mattina di Natale. Le strade del Parco Verde di Caivano intanto sono silenziose, strane, niente colore e calore e nemmeno i mille rumori che t’accolgono da queste parti e normalmente fanno sorridere. Strade strane, silenziose, tese, cupe, come fossero in attesa di qualcosa. Niente luci di festa e anche questo, qui, non dev’essere mai successo. Una macchina dei Carabinieri è fissa davanti al cancello della parrocchia “San Paolo Apostolo”.

L’assedio delle forze dell’ordine ha inferto un durissimo colpo all’illegalità ma a Caivano non è tornata ancora la quiete. Da sfondo il clima di tensione instauratosi da quando, un mese fa, sono partiti gli sgomberi delle case occupate abusivamente, iniziando da quelli di persone con condanne penali. Da allora “la frequenza in chiesa è più che dimezzata”, spiega don Patriciello.

 Da oltre un anno qui si concentra la presenza dello Stato con una strategia divenuta modello, tanto che il Governo con decreto ha individuato sette diverse aree disagiate in cui agire allo stesso modo, con procedure snelle, poteri commissariali e risorse ad hoc. A Caivano è nato un polo universitario, è stato riaperto il centro sportivo abbandonato, i reati predatori e il traffico di droga sono in netto calo: eppure Don Patriciello definisce “molto triste” il Natale della sua comunità. 

Trentasei famiglie sono state mandate via dalle case che occupavano abusivamente, e il parroco pensa “che tutta quanta la comunità risenta di quel che è successo”. Da quando il 28 novembre arrivarono per eseguire gli sfratti oltre mille fra poliziotti, carabinieri, finanzieri, il clima al Parco Verde è diventato ancora più difficile. Lo si nota persino sull’altare, che di solito a Natale era decorato con un albero e tanti fiori: “Quest’anno abbiamo scelto di non mettere nulla oltre il presepe – racconta il parroco – per sottolineare con uno stile sobrio la nostra comprensione per le difficoltà di coloro che hanno dovuto lasciare la casa”. Piena solidarietà a Patriciello dalle istituzioni: il ministro della Difesa, Guido Crosetto, invita la comunità sana a reagire “riscoprendo la forza della dignità e della giustizia”. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ricorda che “la sfida va vinta sia per contrastare la camorra che per superare le criticità nell’ambito sociale”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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