Lanterna Azzurra è un bel nome per un locale, evocativo di sogni, di mistero, di luoghi esotici e invece, venerdì scorso, è stato teatro di un qualcosa di maledetto. Maledetto perché in questo locale di provincia, a Corinaldo, due passi da Ancona, se ne sono già andati in 6, e almeno altri 7 rischiano di seguirli, conciati malissimo, in coma indotto e condizioni critiche, con prognosi riservata. Pazienti che oltre al trauma hanno subito periodi più o meno lunghi di asfissia, i cui effetti sarà possibile valutare solo più in là.
E’ atroce quando certe disgrazie colpiscono. E’ peggio quando colpiscono i più giovani, il nostro futuro, quei figli croce e delizia, cambiale mai in scadenza, amori insuperabili delle nostre vite e che ci fanno dormire male perché vorremmo tenerli al riparo da ogni rischio, da ogni problema, e non possiamo. Capita così che se riesci a mandarli in discoteca senza che corrano pericoli durante il viaggio in auto con qualche incidente del sabato sera di quelli agghiaccianti, e poi riesci a fare in modo che non siano troppo curiosi e non si avvicinino a droghe di nessun tipo, hashish e marijuana compresi, – perché ammesso e non concesso che non siano dannosi per la salute lo sono senz’altro per quell’idea che ti danno che senza lo sballo non ci si diverte, e così cominci con una canna e nella migliore delle ipotesi ti fai di tutto almeno una volta a settimana – ti muoiono in un fossato da un metro e mezzo, che se lo vedi non ci credi.
Poi, certo, parte l’importante e necessaria ricerca delle cause e delle responsabilità che però mai e poi mai ti ridaranno indietro queste giovani e luminose vite perdute, questi ragazzini che volevano cantare, ballare, saltellare la loro gioia, e sono finiti in un buco nero. Sembra ora che tutto sia stato innescato da qualche piccolo delinquente che si sia divertito a spruzzare spray urticante e che questo, in un ambiente chiuso, buio, stracolmo di gente, con la musica a palla che certo non aiuta, abbia scatenato il panico.
La folla si sarebbe riversata verso le uscite, pare trovandone anche una sbarrata. In una delle altre, invece, i giovani avventori si sarebbero ritrovati fuori, su una specie di ponticelo delimitato da una balaustra di metallo. Sotto la spinta della folla, la balaustra ha ceduto e in molti sono precipitati in una sorta di fossato, uno sull’altro, e quelli sotto schiacciati, uccisi o gravemente feriti.
Adesso ci si chiede: quanti biglietti sono stati davvero venduti per quella maledetta serata? La discoteca ha una capienza certificata poco oltre i 400 posti, è possibile come è stato detto che i biglietti venduti fossero oltre i 1400? E come è possibile che dentro non ci fosse un divieto di fumo? E che superalcolici fossero venduti ai minorenni senza nessun problema? E la droga? Girava al Lanterna Azzurra?
Esce anche fuori che forse quell’uso di spray urticante non è stato solo il gioco sconsiderato di un ragazzino parecchio stupido, ma proprio una tecnica per compiere poi piccoli furti. Vaporizzi lo spray al peperoncino, la folla sbanda, e nel casino generale chi ha usato lo spray e magari qualche suo complice impiegano il tempo a ripulire borsette, qualche portafogli, strappare un paio di catenine, di braccialetti e perché no, magari raccogliere e portare via un po’ di giubbotti alla moda, da rivendere poi a scuola il lunedì seguente a prezzi stracciati.
Adesso a Corinaldo c’è un giovanissimo fermato. Ha circa 15 anni, forse pochissimo di più. Per ora lo si indaga solo detenzione di droga, visto che nella sua stanza nel residence dove vive sono state trovate diverse dosi di stupefacenti già confezionate più altro materiale interessante. Che sia lui quello che ha usato lo spray urticante al Lanterna Azzurra ancora non si sa anche perché, dicono gli inquirenti, non c’è nemmeno la certezza che questo maledetto spray sia stato usato. Non esistono video in proposito, ma solo quanto riferito da alcuni giovani presenti nel locale. Nei confronti del quindicenne non sono dunque stati compiuti atti formali per i fatti di venerdì sera; non è stato interrogato e il suo nome non è ancora iscritto nel fascicolo aperto dalla procura dei minori per omicidio preterintenzionale.
Dunque, quella dello spray al peperoncino non è l’unica pista seguita, si parla anche di un “fumogeno”, o addirittura della possibile rottura del macchinario che produce la “nebbia bianca” che fa atmosfera nei locali e che era presente anche al Lanterna Azzurra. Per saperne di più, bisognerà attendere il risultato degli accertamenti della scientifica che richiederanno comunque dei giorni.
Intanto una buona notizia arriva dall’ospedale dove sono ricoverati i feriti più gravi. Una ragazzina in codice rosso è uscita dal coma e ha ripreso conoscenza. Questo non vuol dire, hanno specificato i sanitari, che sia fuori pericolo, ma è comunque un piccolo passo positivo.
Arriva anche una dichiarazione del sindaco di Corinaldo, Matteo Principi, che ha detto: “Siamo tutti un po’ corresponsabili: la materia della sicurezza, declinata in qualsiasi forma è un elemento culturale che dobbiamo tenere bene in considerazione. Il Comune è responsabile anche del livello culturale di una comunità e questa responsabilità la sento”. Nel merito, il sindaco ha poi specificato:”Le tre uscite di sicurezza codificate dal piano sicurezza c’erano. Il piano della sicurezza lo abbiamo ed è stato depositato: è uno strumento che va rispettato con parametri e quegli obblighi previsti e depositati nei vari uffici”.