Ortigia, patrimonio dell’Unesco, ospita fino al 29 settembre il G7 dell’agricoltura e “Divinazione Expo Agricoltura e Pesca”. Un modo per mettere in risalto le eccellenze italiane, la gastronomia, i vini, i prodotti agricoli e ittici, con la pesca che è stata finalmente equiparata al mondo agricolo anche nell’ambito del G7 grazie al contributo italiano.
La fiducia nel governo
Il Governo Meloni, con la guida del Masaf – il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste – affidato a Francesco Lollobrigida, ha segnato un cambio di passo rispetto al passato sul tema, riuscendo a difendere gli interessi degli agricoltori in Europa e valorizzando i prodotti nostrani contro le derive comunitarie. Una delle prime battaglie combattute in Europa da Lollobrigida è stata contro il nutriscore, che affossava i prodotti italiani sotto una rigida quanto insensata classificazione. Poi c’è stata quella contro l’etichettatura dei vini, con l’Irlanda che richiedeva l’apposizione, sulle bottiglie, di diciture simili a quelle che compaiono sui pacchetti di sigarette, al fine di disincentivare l’utilizzo, in teoria, dei superalcolici, ma ai quali si voleva aggiungere, appunto, anche il vino. Ancora, la battaglia con la carne sintetica, con l’Italia divenuto il primo Stato al mondo a vietare la produzione e la commercializzazione di cibi e bevande prodotti in laboratorio e con la creazione di un fronte in Europa che ha contrastato la vendita di cibi sintetici.
Tutte battaglie che hanno portato il comparto agricolo ad avere fiducia in questo esecutivo, vedendo in Giorgia Meloni e in Francesco Lollobrigida i loro maggiori alleati contro le politiche ecologiste dell’Unione europea, quelle contenute nel Green Deal o nella Pac, che contenevano clausole vessatorie e che mettevano totalmente a rischio la produzione di eccellenze e intere filiere enogastronomiche. Clausole quali il rimboschimento delle terre coltivate o il blocco delle colture per un anno.
L’Italia è il modello da seguire
In questo contesto si è arrivati al G7 di Ortigia, importante banco di prova per il comparto agricolo, ittico ed enogastronomico italiano per dimostrare al mondo che l’Italia c’è e che dall’Italia può partire la nuova concezione di una natura con l’uomo dentro, di un uomo che produce ma al tempo stesso sa rispettare la natura e le sue esigenze, in virtù di una convivenza che è necessaria e della quale proprio la figura dell’agricoltore, fin troppo screditato dalle derive green, sarà garante. “Sarà un G7 aperto a tutti” ha detto il ministro Lollobrigida al Mattino, spiegando che “nel documento finale è stato richiesto di inserire un passaggio dedicato alla formazione e a un’agricoltura più sostenibile e che possa garantire il giusto reddito agli agricoltori e ai pescatori”.
Al G7, oltre ai membri del summit, parteciperanno anche i rappresentanti di 11 Nazioni africane: l’Africa, infatti, detiene la maggior parte delle terre coltivabili dell’interno pianeta, ma queste vengono visibilmente sfruttate poco e male. La spinta italiana contro questo fenomeno, questo spreco di risorse, arriva dal Piano Mattei: “Anche il ministero che rappresenta – ha spiegato il ministro – è impegnato a favorire opportunità di investimento per le imprese italiane basate sulla reciprocità, come avvenuto in Algeria e come faremo presto in Egitto. Grazie al lavoro del governo italiano è stata intensificata la collaborazione con le nazioni africane per costruire insieme a loro, ai loro sistemi economici produttivi, nuove occasioni di sviluppo condiviso. Abbiamo tanto lavoro da fare – ha aggiunto – e tra questo anche rafforzare le infrastrutture, fondamentali per la competitività delle nostre imprese soprattutto al Sud che – ha concluso – è il ponte naturale tra l’Europa e l’Africa”.