Dal governo Meloni nuova stretta sull’immigrazione incontrollata, più controlli con il nuovo decreto flussi

Il nuovo decreto flussi è ancora un work in progress, ma la direzione del Governo Meloni è chiara fin dal suo insediamento: basta ingressi incontrollati e focus sul contrasto all’immigrazione illegale. Non c’è più spazio per la furia immigrazionista e la linea permissivista e irresponsabile, portata avanti dai governi precedenti, ora in Italia ci sarà posto solo per chi entrerà, attenendosi alle regole previste. Grazie alla strategia messa in atto dal governo sul dossier migranti, nell’ ultimo anno abbiamo assistito ad una drastica riduzione degli sbarchi: sono stati infatti 48646 arrivi irregolari finora nel 2024, a fronte di 133.240 nello stesso periodo 2023: numeri ridotti di due terzi, con particolare riferimento alla tratta del Mediterraneo. Dati oggettivi che smentiscono qualsiasi slogan di Schlein e company.

Dall’Esecutivo arriva una nuova stretta, un decreto che punta a tappare le falle di un sistema illegale gestito dalle mafie, che riusciva ancora a raggirare le nostre leggi, permettendo a tanti non aventi diritto di varcare con facilità i nostri confini, di insediarsi in Italia e di scomparire nei canali illeciti, magari diventando proprio manovalanza per le organizzazione criminali. Le mafie, pagando gli imprenditori infatti, utilizzavano canali legali per aumentare di numero le proprie bande criminali. Una situazione insostenibile che è culminata con un esposto da parte del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al Procuratore nazionale Antimafia, per denunciare lo stato dei lavoratori extracomunitari e i frequenti casi di collaborazione con la mafia: “La criminalità organizzata si è infiltrata nella gestione delle domande e i decreti flussi sono utilizzati come meccanismo per consentire l’accesso in Italia per una via formalmente legale e priva di rischi a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro”. Ha detto il Presidente Giorgia Meloni, mettendo in risalto il “collegamento forte tra organizzazioni criminali che operano nel Paese di partenza e organizzazioni criminali che operano nel Paese di arrivo”.

Un meccanismo insidioso che nessun governo di sinistra aveva denunciato finora e che il governo di centrodestra sta affrontando.

Stop al sistema mafioso per entrare in Italia e stretta sulle Ong: cosa contiene il nuovo decreto

Le nuove norme contenute nel decreto flussi, sottoposto ad una prima analisi del Consiglio dei ministri, puntano a innalzare la soglia dei controlli e il collegamento con una ‘’reale’’ occupazione. Verrà analizzato lo storico delle aziende che accedono al click day alla ricerca di eventuali anomalie come, ad esempio, un numero basso di assunzioni a fronte di richieste molto elevate. Il decreto si occuperà inoltre di andare a definire delle quote regionali, in base alle esigenze e alla richieste delle imprese. Esempio lampante è la Campania, dove, a fronte di una bassa quota di contratti stipulati, si riscontra la stragrande maggioranza degli ingressi provenienti dal Bangladesh.

Nuova stretta anti-Ong, sarà possibile trattenere il richiedente asilo sprovvisto di passaporto o documento d’identità. Nel testo si legge che ‘’Gli aeromobili privati, anche a pilotaggio remoto, che, partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attività non occasionale di ricerca finalizzata o strumentale alle operazioni di soccorso, avranno l’obbligo di informare di ogni situazione di emergenza in mare, immediatamente e con priorità, l’Ente dei servizi del traffico aereo competente e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l’area in cui si svolge l’evento, nonché i Centri di coordinamento del soccorso marittimo degli Stati costieri responsabili delle aree contigue”. In caso di violazione del regolamento , previste multe fino a 10mila euro. Nessuna volontà persecutoria di nessuno, solo la necessità di difendere i confini, come fanno tutti gli Stati. 

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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