Dal Msi a FdI, la destra è europeista: la presentazione del libro di Fabrizio Tatarella ad Atreju

La destra italiana ha sempre avuto una vocazione fortemente europeista. Su questo si basa il libro “La destra italiana in Europa. Dall’europarlamento ai conservatori” presentato nella seconda giornata di Atreju e scritto da Fabrizio Tatarella, storico membro della destra italiana, figlio di Salvatore e nipote di Pinuccio, membri di spicco del Movimento Sociale Italiano e di Alleanza Nazionale.

Il libro, del resto, calza a pennello con la crescita esponenziale di Fratelli d’Italia anche all’interno del Parlamento europeo: Raffaele Fitto, in rappresentanza dell’Italia, ha ottenuto il ruolo di vicepresidente esecutivo della Commissione europea. Un “successo straordinario”, qualcosa di impensabile fino ad alcuni mesi fa, quando Fratelli d’Italia scelse convintamente di votare contro la rielezione di Ursula von der Leyen.

Ma in realtà la destra ha sempre scelto la linea dell’europeismo, fin dai tempi del Movimento Sociale Italiano. Si sognava un’Europa unita “dagli Urali all’Atlantico”, un europeismo che emerge fin dallo statuto di fondazione del MSI del 1946. Negli anni ‘50 lo stesso MSI appoggiò la creazione delle prime comunità di Stati europei, nel 1991 aderì alla Nato. Questo grazie a grandi nomi della destra in Europa, come quello di Pino Romualdi.

Tatarella ha ripreso l’aneddoto in cui suo zio Pinuccio, nell’ambito del Consiglio europeo, venne snobbato dal collega belga che si rifiutò di stringergli la mano perché di destra. “Trent’anni dopo – ha detto l’autore del libro – Giorgia Meloni ha vendicato quell’offensa”. La destra italiana aderì all’Uen e ora, grazie alla “lungimiranza” di persone come Nicola Procaccini, Carlo Fidanza e Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia è pienamente protagonista dei conservatori europei dell’Ecr.

Presenti al dibattito anche Francesco Paolo Capone, segretario generale di Ugl, i parlamentari di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo e Lucrezia Mantovani e Alessandro Foglietta, ex Parlamentare europeo con Alleanza Nazionale, il quale ha sottolineato che “abbiamo raggiunto un risultato insperato, raggiunto per l’impegno e per il modo di fare politica di Giorgia Meloni”, che “ha portato novità”. Giorgia Meloni ha rotto, secondo Tatarella, quel “cordone sanitario” anti-destra che in Europa ancora sopravviveva. Con un occhio, ormai, anche alla politica internazionale: con l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump, là premier italiana conferma essere quel ponte tra gli Usa e la Ue.

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