Dal territorio. L’elefante simbolo di Catania

Liotru: è questo il nome della statua di pietra lavica, simbolo di Catania già dal 1239. La stessa sovrasta la Fontana dell’Elefante, che campeggia al centro di piazza Duomo a Catania. Progettato da Giovanni Battista Vaccarini e terminato nel 1737, il complesso è pieno di riferimenti territoriali (le fontanelle che fuoriescono dal basamento intendono riprodurre i due fiumi della città, il Simeto e l’Amenano) e ispirazioni storiche e culturali di enorme importanza (tra esse quella all’obelisco del Bernini di piazza della Minerva a Roma).

Quanto nello specifico alla statua del pachiderma incorporata nel monumento di Vaccarini e alla sua importanza per Catania, sono sorte diverse curiose leggende. Secondo la tradizione nel periodo dei primi insediamenti abitati, a difendere quella che poi diventerà la città di Catania dagli attacchi di animali feroci c’era un elefante, che li mise in fuga tutti. Gli abitanti decisero dunque di erigere in suo ricordo una statua.

Un’altra ipotesi, alla quale si lega tra l’altro il nome del monumento (Liotru), è quella connessa con il nobile locale Eliodoro (VIII sec), che non essendo riuscito a divenire vescovo della città abbandonò il cristianesimo per dedicarsi alla magia. Per distrarre il popolo dalle funzioni religiose Eliodoro animò la statua di pietra da lui stesso scolpita facendola camminare per le strade della città. Per queste sue azioni, venne bruciato vivo sul rogo. 

Ci sono poi altre teorie sui motivi dell’importanza dell’elefante per Catania. Una di esse è quella formulata dallo storico Pietro Carrera da Militello (1571 – 1647), secondo cui l’animale rappresenta una vittoria militare – molto probabilmente mai esistita – riportata dai catanesi sui libici cui seguì la cattura di diversi esemplari del pachiderma. Secondo invece il geografo arabo Idrisi (XII secolo), l’elefante di Catania è una statua magica, edificata con lo scopo di proteggere la città dalle eruzioni dell’Etna. 

Quest’ultima ipotesi, forse, è quella che risulta aver messo radici nel cuore dei catanesi, così tanto legati al loro “Liotru” e alla sua collocazione nel centro della città, vicino alla cattedrale di Sant’Agata, da minacciare una rivolta quando, dopo l’Unità d’Italia, si era parlato di spostare la statua da Piazza Duomo ad un sito periferico.

L’elefante dunque, emblema di forza, saggezza e capacità di resistere alle avversità, è un simbolo da secoli intimamente legato a Catania. E lo rimane ancora oggi: l’animale, infatti, è riprodotto sia sullo stemma comunale sia su quello dell’ateneo locale. Ed è anche la mascotte del Catania Calcio. Inoltre ogni anno, durante le celebrazioni dedicate alla patrona della città, Sant’Agata, il Liotru – si legge su un sito locale – “viene omaggiato con spettacoli, processioni e manifestazioni che coinvolgono l’intera comunità”, a sottolineare il fatto che la statua è “il punto focale di una festa che unisce religione, folklore e orgoglio cittadino”. Ma anche, e forse soprattutto, a evidenziare lo strettissimo rapporto della città e della sua gente con un simbolo ricco di storia e tradizione, che affonda le sue radici in ogni aspetto della vita cittadina.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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