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iamo schierati, diciamolo subito, ma non di parte o, meglio, di partito. Introduciamo la nascita de “La Voce del Patriota” mutuando un’espressione resa famosa da un editoriale del “Roma” pubblicato quando, negli anni ’90, già storico giornale della destra del Mezzogiorno, divenne il megafono di quell’idea dell’andare oltre il Polo (di centrodestra), per rappresentare l’area vasta di tutti coloro che non si riconoscevano nelle sinistre.
Un giornale come strumento al servizio di un progetto politico, dunque. Così anche noi proveremo ad andare oltre i partiti e le sigle, per donare corpo e vita a un’idea: dare all’Italia un governo di patrioti, che sia duraturo e capace di riportare prosperità e benessere alla nostra Nazione. Questo non vorrà dire, tuttavia, perdersi in astratte riflessioni, infiniti approfondimenti disancorati dalla realtà, morbosa ricerca di quello che non c’è e che forse mai ci sarà. Non saremo un bollettino di partito, ma non potremo prescindere dal raccontare le donne, gli uomini e le loro azioni politiche, se essi incarneranno in toto o in parte la nostra linea editoriale.
Le elezioni politiche del 4 marzo 2018 hanno restituito un risultato non sufficiente alla formazione di una solida maggioranza di governo. La coalizione di centrodestra, pur arrivando prima, non ha ricevuto dal Presidente Mattarella il mandato, mentre si è assistito per settimane a un balletto infinito; protagonista la politica doppiofornista del Movimento 5 Stelle, con la complicità istituzionale del Capo dello Stato.
Mattarella, pensando di vincere su Di Maio per sfinimento, ha tentato la carta del governo neutrale, denominazione creativa per mascherare la volontà di propinarci l’ennesimo governo tecnico non indicato dagli italiani, asservito alla finanza e alla tecnocrazia di Bruxelles. La sorpresa, che scongiura per ora una nuova stagione alla Mario Monti, è il tentativo, che si concretizzerà o svanirà in queste ore, della formazione di un esecutivo Giallo-Verde, con Di Maio e Salvini in un unico pollaio. Staremo a vedere, ma il lacunoso “contratto di governo” che i due hanno firmato rischia di risolversi in un bluff; se va meglio, sarà semplicemente irrealizzabile.
A rischiare grosso, ancora una volta, è il nostro Paese, ma noi saremo in prima linea per contribuire a difendere gli interessi nazionali. Sosteneteci, leggeteci, diffondeteci.
Ci troverete sempre dalla stessa parte, quella dell’Italia e degli Italiani.