Le urla di una donna allarmano i residenti. Chiede aiuto, disperata. E’ a pochi passi dalla baraccopoli sorta accanto all’ex mercato ittico tra la strada e i cancelli che delimitano il porto industriale di Napoli, nei pressi del provveditorato di Ponte della Maddalena.
Qualcuno compone il 112, i carabinieri della sezione radiomobile di Napoli arrivano in pochi istanti. Ai militari racconterà la donna, una 30enne guineana, di essere stata aggredita mentre era in una delle baracche e di essere stata costretta ad un rapporto sessuale.
Grazie alle indicazioni della vittima, i militari hanno individuato e arrestato l’aggressore, un senzatetto che vive nella baraccopoli. Ha 37 anni, di origini ghanesi, è già noto alle forze dell’ordine. Portato in carcere, dovrà rispondere di violenza sessuale. La vittima è stata portata in ospedale.
Sgomberata più volte in attesa di una riqualificazione mai avvenuta, la baraccopoli è ancora terra di nessuno alle spalle di via Vespucci.
“Smantellare subito la baraccopoli nel Parco della Marinella”. Così il presidente del coordinamento cittadino di Fdi Napoli, Marco Nonno, il vice Luigi Rispoli e il consigliere comunale Giorgio Longobardi hanno commentato la notizia della donna violentata nell’area a ridosso di Via Vespucci a Napoli. “L’episodio di questa mattina è solo uno dei tanti a cui i residenti della zona hanno dovuto assistere in questi anni nell’area nella quale dovrebbe sorgere il Parco della Marinella, una catena di violenze, ed in qualche caso anche di omicidi, che si sono consumati in quello spazio spingendo qualche anno fa la magistratura anche a sequestrare l’area”, sottolineano. “È assurdo che il Comune di Napoli, con i tanti soldi spesi in più di venti anni, non sia riuscita ancora a completare l’opera progettata dal compianto prof. Aldo Loris Rossi che pensò di realizzare un polmone verde a ridosso dell’arteria viaria più inquinata della città da gas di scarico delle automobili – concludono – Pensiamo che sia venuto il momento di dare una risposta ai cittadini residenti della zona ai quali è stato promesso uno spazio verde e che invece da anni vivono enormi disagi lottando contro degrado ed incuria di un cantiere che funziona ad intermittenza”.