La commissione europea sorride al nuovo governo, lo spread si abbassa, l’atmosfera internazionale risulta decisamente più rilassata nei confronti dell’Italia. E questo accade per un preciso motivo: Zingaretti ha preteso per il Pd la poltrona del Tesoro.
I nomi più accreditati in queste ore sono essenzialmente tre e tutti graditi all’establishment.
Il primo nome, nonchè quello più papabile, è quello di Salvatore Rossi. Direttore Generale di Banca d’Italia fino a maggio 2019, fatto saltare proprio dal duo Di Maio/Salvini che non ne gradiva l’operato. Entrambi infatti a suo tempo avevano auspicato un ricambio ai vertici di via Nazionale e oggi lo stesso Di Maio rischia seriamente di ritrovarselo premier.
Il secondo nome in lista è quello Lucrezia Reichlin, anche lei profilo tecnico, nonostante sia figlia di un ex dirigente e deputato del PCI e di Luciana Castellina fondatrice del quotidiano “Il Manifesto”. Carriera accademica per lei membro del board di Unicredit e una breve esperienza nel Cda di Banca Carige dal settembre al dicembre 2018. Reichlin ha buoni rapporti con Mario Draghi (o forse non troppo dopo il commento non troppo gradito che fece riguardo un suo possibile incarico come presidente di Unicredit) e la banca centrale europea, dove ha lavorato come direttore del centro studi dal 2005 al 2008. Conosce Bruxelles, dove ha insegnato per qualche anno. Questo fa di lei una perfetta candidata anche per il ruolo di commissario. Il Corriere della Sera per il quale la Reichlin fa l’editorialista non ha perso l’occasione di mettere la sua firma in prima pagina in giorni delicati come questi.
L’ultimo nome in lista, in una lista volendo ancor più lunga, è quello di Daniele Franco. Bellunese doc, ed ex ragioniere di stato ha passato quasi l’intera carriera in Bankitalia fino a diventare capo servizio studi e vicedirettore generale poi, carica che ricopre attualmente. Anche lui ebbe un duro scontro con Luigi Di Maio lo scorso anno, ma a quanto pare i tempi sembrano essere cambiati.
Intanto a prescindere dagli incarichi, l’intero mondo sembra approvare questo nuovo governo, Trump compreso. E come volevasi dimostrare sembra esser stato proprio Macron a mettere lo zampino su questa dichiarazione.