Elly Schlein ha totalmente sbagliato gli obiettivi su cui attaccare il Governo Meloni. Per il semplice fatto che tutti i danni che oggi recrimina all’esecutivo di centrodestra, sono stati provocati, tutti o in parte, dal malgoverno dei precedenti governi capitanati dal suo partito. Poi la sua risposta è sempre la stessa: “Io non c’ero, ma ora abbiamo un programma nuovo”. Ma nel frattempo, il PD ha perso tutta la fiducia degli italiani.
I tagli alla sanità da Prodi a Conte
Elly Schlein ha proposto, fin dal suo insediamento a capo della segreteria del Nazareno, alcune narrazioni totalmente distorte su due tematiche, sanità e informazione, che hanno subito più di tutti il malgoverno della sinistra. Per Schlein, se la sanità oggi fa acqua da tutte le parti e se la Tv di Stato può subire facilmente l’influenza delle Istituzioni, è colpa della destra. Senza considerare che queste conseguenze sono state causate dalle politiche scellerate degli ultimi anni. A partire dalla sanità: da circa vent’anni, gli esecutivi che hanno governato l’Italia, in maggioranza di centrosinistra, non solo ha limitato la spesa destinata al comparto salute, ma non ha fatto nulla, neppure negli anni della pandemia, per incrementare la spesa. Il primo corposo tagli risale al secondo governo Prodi, nel 2007, quando fu introdotto il tetto di spesa per il personale sanitario, che doveva essere inferiore dell’1,4% di quello del 2004. Da allora, la misura è stata riconfermata fino ai governi Conte. I tagli ammontano a circa 40 miliardi di euro. Ora Schlein lamenta dei presunti tagli approvati dall’attuale esecutivo di centrodestra, come ripetutamente ha fatto durante la fallimentare campagna elettorale in Abruzzo, senza però considerare che la spesa prevista dall’ultima legge di Bilancio dal Governo Meloni è la più alta degli ultimi anni, anche rispetto a quelli della pandemia.
La riforma dem della Rai che incatenò l’informazione
La stessa cosa accade per il mondo dell’informazione. Il mondo progressista tutto lamenta l’ingerenza della politica sulla Tv di Stato. Una narrativa che impazzata da diversi mesi e del tutto sballata. Partendo dal fatto che Matteo Renzi, allora premier e segretario del PD, a introdurre un piano con cui si rafforzò l’influenza del Governo e del Ministero dell’Economia sulla Rai: dal 2015, infatti, il Consiglio di Amministrazione di viale Mazzini prevede l’elezione di quattro membri scelti dal Parlamento, due dal Governo e uno dai dipendenti. Le narrative inventate di Schlein e dalla sinistra non stanno chiaramente in piedi, hanno difficoltà addirittura ad avere fondamento. L’opposizione politica è giusta e importante all’interno di un ordinamento democratico, ma solo quando è corretta e non inventata. Piuttosto, pare che il PD non abbia più alcuna arma da usare se non quella del dimenticare il passato e far finta che tutti i danni provocati dal suo malgoverno, siano invece colpa dell’attuale esecutivo, che però governa da un solo anno e mezzo. Non sarà semplice, dunque, limitare i danni provocati dalla scelleratezza dem e non sarà un processo repentino, ma certo è che Schlein ha del tutto sbagliato narrazione.