La posizione di Michele Emiliano, governatore della Regione Puglia, si aggrava di giorno in giorno. Sempre più imbarazzato, messo alle strette dalle indagini, che continuano imperterrite a rivelare fatti scomodi per il Pd pugliese. Fatti che mostrano tutto il marcio che si nasconde sotto il sistema dem in Puglia: rapporti con la mafia locale, ancora da confermare ma comunque già sconfessati dallo stesso Emiliano tra una risata e l’altra, come fosse una cosa normalissima e di cui andare fieri; complessi sistemi di compravendite di voti, con carte di identità fasulle e segni di identificazione sulle schede elettorali, che hanno fruttato, secondo le prime rivelazioni, migliaia di voti alla dimissionaria assessora ai Trasporti Anita Maurodinoia, “vittima” del marito che ha orchestrato e oliato il suddetto sistema; altri assessori in conflitti di interessi per la gestione di fondi europei che, in teoria, erano destinati alla realizzazione di alcuni progetti in ambito sociale. Progetti, ovviamente, mai giunti al termine.
I fratelli Pisicchio mettono nei guai il capo Emiliano
E, per finire (per ora), un altro fedelissimo di Emiliano indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Un fatto, di per sè già grave, oberato da un altro fatto: Emiliano che avvisa il suo uomo dell’imminente arresto, che sarebbe avvenuto nella stessa giornata, lo scorso 10 aprile. Il governatore infatti, grazie a “fonti romane”, sarebbe riuscito a sapere tempo prima del fatto che il suo fedele Alfonso Pisicchio, all’epoca commissario dell’Arti – l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione – sarebbe stato messo agli arresti domiciliari di lì a poco. Qualche messaggino su Whatsapp, l’avviso di dimettersi (pena l’essere direttamente licenziato) e addirittura il no a un possibile incontro chiarificatore. A rivelarlo, proprio Pisicchio, durante i primi interrogatori. Altri campanelli di allarme provengono ancora dalla famiglia Pisicchio. Da Vincenzo, fratello del già citato Alfonso, al quale sarebbero arrivati direttamente dall’inquisito gli screenshot delle chat con Emiliano. Vincenzo Pisicchio, tramite il suo avvocato, ha infatti espresso la volontà di essere ascoltato dalla Procura di Bari. Vuole vuotare il sacco: “Abbiamo presentato richiesta di interrogatorio investigativo” fa sapere il legale, ma su chi abbia fatto trapelare la notizia, su chi sia la fonte romana, ritiene giusto avvalersi “della facoltà di non rispondere”. Lui, Emiliano, dice di essere pronto a essere ascoltato in Procura, ma per ora non fa nomi.
La telenovela del Pd pugliese
Sta di fatto che in Puglia la telenovela sembra essere appena iniziata: i guai per il governatore e per tutto il Pd sembrano aumentare di giorno in giorno, sotto i colpi di quella magistratura che ora fa paura. A spaventare è soprattutto il futuro: si avvicina, inesorabile, la scadenza del mandato regionale. L’anno prossimo i pugliesi saranno chiamati alle urne e i dem tremano, spaventati, come sempre, ma mai come questa volta, dal verdetto dei cittadini. In pericolo già Bari, una di quelle città storicamente nelle mani della sinistra ma ora gravemente in bilico, pesantemente compromessa dalle indagini del Viminale, dal rischio di commissariamento dell’intero Comune, dai presunti rapporti con la mafia locale, con la famiglia Capriati, e dall’altra telenovela, quella politica, tra Elly Schlein e il solito Giuseppe Conte, che alle primarie del centrosinistra presenta un suo uomo consapevole che, di lì a poco, sarebbe accaduto qualcosa di irreparabile. E così fu, scoppiò il caso di Anita Maurodinoia, con la conseguenza di un campo largo ancora una volta diviso e litigioso. Allo stesso modo, anche in ambito regionale le elezioni sembrano un vero grattacapo per i dem: partendo dalla scelta del prossimo candidato presidente, dato che Emiliano ha raggiunto già il limite dei due mandati. Lui e il Pd sperano in un terzo mandato, ma dovranno già ringraziare chissà quali e quante divinità se l’attuale governatore riuscirà a finire quello in corso. In definitiva, la Puglia, da fortino sicuro della sinistra, adesso fa veramente paura ai dem. Forse ancora più paura delle indagini della magistratura.