Si tiene oggi, 29 settembre, il vertice EuMed9 a Malta.
Sull’isola sono presenti i rappresentanti dei principali stati mediterranei, tra cui, ovviamente, Giorgia Meloni. Insieme a lei, il primo ministro croato Andrej Plenkovic, il presidente di Cipro Nikos Christodoulides, il primo ministro francese Emmanuel Macron, il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, il primo ministro portoghese António Costa, il primo ministro sloveno Robert Golob e il segretario di Stato spagnolo per l’Unione europea Pascual Ignacio Navarro Ríos insieme al primo ministro di Malta Robert Abela.
Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel prenderanno parte al vertice.
In una conferenza stampa sull’evento, il capo del segretariato dell’OPM Glenn Micallef ha fornito una panoramica degli argomenti che saranno discussi. Questi includono la migrazione irregolare, i partner strategici nel Mediterraneo meridionale, la revisione intermedia del bilancio dell’UE a 7 anni, l’Ucraina, l’economia, i prezzi dell’energia, il cambiamento climatico e altro ancora.
Il dossier migranti sarà al centro della prima sessione del vertice – con Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Cipro, Malta, Slovenia e Croazia. Verrà affrontato soprattutto il tema degli investimenti e della cooperazione con i Paesi del vicinato Sud.
Alla vigilia del vertice, il Presidente Meloni ha inviato una lettera ai partner dell’EuMed9, e per conoscenza anche a Ursula von der Leyen e Charles Michel.
Da quanto si apprende, nella lettera è stata ribadita la centralità che la questione migratoria riveste per l’Italia, ed è stata sottolineata altresì l’importanza degli sviluppi positivi dopo la visita a Lampedusa con Ursula von der Leyen e il piano in dieci punti annunciato dalla presidente della Commissione. Il governo italiano, viene spiegato, è consapevole del fatto che serva tempo per mettere in pratica una strategia multilivello che prevede diverse azioni, ma l’obiettivo è continuare a impegnarsi per avere soluzioni specifiche e risultati concreti.
Ma ciò che è fondamentale comprendere ad ogni livello è l’importanza di lavorare a una posizione comune e coesa, perché solo così sarà possibile rendere l’azione più efficace. Altro aspetto importante, insistere sull’attuazione rapida dell’approccio comune, così come concordato nel Consiglio europeo di febbraio.
Il vertice MED9 arriva in un momento in cui l’UE, e gli Stati mediterranei in particolare, affrontano una serie di sfide complesse. A partire proprio dalla migrazione irregolare, ma anche il tema ambientale è in cima alla lista, considerando soprattutto la gran quantità di incendi che ha travolto quest’estate Grecia, Spagna e Italia, e le inondazioni in Libia, oltre alle temperature roventi che hanno colpito diverse parti d’Europa, tra cui la stessa Malta.
Il vertice si terrà dopo che negli ultimi mesi si sono svolti una serie di incontri a livello ministeriale MED9 a Malta. Ad esempio, i ministri dell’energia MED9 si sono incontrati a Malta a maggio, e si erano già impegnati a rendere la regione mediterranea un centro di energia verde che possa guidare la spinta dell’UE per un’Europa decarbonizzata e indipendente dal punto di vista energetico. “I paesi Med9 hanno convenuto che il Mediterraneo può diventare un centro di investimenti in energia rinnovabile, con particolare attenzione alle energie rinnovabili offshore e alle nuove interconnessioni energetiche tra paesi mediterranei dell’UE e non UE, per facilitare gli investimenti europei nell’energia verde”, si legge in una dichiarazione del governo all’epoca.
Per l’Italia, l’incontro di Malta rappresenta una ulteriore opportunità per far concentrare alcuni dei Paesi più strategici del Mediterraneo sulla questione migratoria, sollevandoli da quel torpore in cui vivevano fino a qualche mese fa.
È una nuova occasione di far vedere come la nostra Nazione stia lavorando coerentemente e incessantemente per porre rimedio ad uno dei maggiori problemi che interessano l’area mediterranea da quasi dieci anni. Dopo le numerose azioni intraprese a livello Ue (tra tutti, il Memorandum sulla Tunisia) e l’intervento all’Onu di Giorgia Meloni, Malta sarà un nuovo palcoscenico da cui lanciare l’appello per rendere i paesi Ue sempre più consapevoli dell’azione immediata ed efficace che occorre portare avanti, dovendo agire sempre più come una collettività, e non più come singole monadi.