Ha fatto discutere l’approvazione, avvenuta ieri al Senato, del cosiddetto decreto legge Anticipi. Una discussione che è andata oltre la bagarre in Aula e che, sulla scia delle dichiarazioni di alcuni esponenti dell’opposizione, è apparsa anche nella rassegna stampa odierna, riportata da Repubblica. Si parla, in particolare, di un “regalo di Natale alle imprese dell’energia”: secondo Repubblica, infatti, nel nuovo decreto, che ora passerà al vaglio della Camera per l’entrata in vigore, è stato “inserito – scrive il quotidiano – sotto traccia” un articolo che consentirebbe alle imprese che forniscono energia di non pagare l’ultima tranche della tassa sugli extraprofitti che avrebbero dovuto versare allo Stato entro il 30 novembre, in virtù di una norma inserita nella legge di Bilancio 2023 che prevede il versamento allo Stato del 50% degli extraprofitti. In totale, l’ammontare della deroga risulta intorno ai 450 milioni.
Alla notizia sono insorte le opposizioni: primo su tutti Bonelli, seguito a ruota da Schlein e da Conte. Tutta l’opposizione contro il governo, a detta loro amico dei più forti, e contro Giorgia Meloni, definita “una Robin Hood al contrario”. Purtroppo per loro, quella riportata da Repubblica è una fake news. Bastava infatti prendere in considerazione la relazione tecnica allegata per evitare qualsiasi tipo di malinteso (o di strumentalizzazione): si legge invero chiaramente che “gli importi nelle more versati dai soggetti obbligati al versamento del contributo rimangano acquisiti al bilancio dello Stato. La disposizione – si legge ancora – istituisce un ulteriore contributo di solidarietà, per il solo anno 2024”. Dunque, nessuno sconto: semplicemente, si permette alle compagnie di versare l’ultima quota della tassa sugli extraprofitti di quest’anno nel 2024, poiché quest’anno lo Stato ha già incassato quanto ci si aspettava, appunto, dagli extraprofitti.
Cadono, così, i titoloni che gridavano al governo amico delle grandi compagnie e al maxi-sconto a favore delle imprese energetiche e petrolifere. Certo, anche da questa circostanza si nota tutta la volontà, da parte delle opposizioni e di certa stampa, di attaccare la maggioranza ad ogni costo, anche a suon di fake news che nascono, in maniera complice o meno, dalla lettura distorta o incompleta di azioni e dei provvedimenti.