Fantoccio Musk a testa in giù a piazzale Loreto, indaga la Digos di Milano

La Digos della questura di Milano indaga sul fantoccio di Elon Musk appeso a testa in giù in piazzale Loreto. L’azione e’ stata rivendicata dal collettivo studentesco universitario “Cambiare Rotta” sul proprio profilo Instagram. Gli accertamenti degli investigatori, partendo dall’analisi delle telecamere di sorveglianza della zona, puntano a individuare i possibili autori. Allo stato non e’ stato ancora ipotizzato un possibile reato, la cui valutazione spetterà alla Procura di Milano dopo che le sarà inviata una prima informativa sull’episodio. Non si esclude comunque che si possa contestare in astratto le minacce aggravante, procedibili d’ufficio, nei confronti di Musk sulla base del valore simbolico del gesto e il luogo scelto.

“L’azione stupida e ridicola di questi estremisti di sinistra non meriterebbe neppure un commento. Se non quello di evidenziare che è frutto, come loro stessi si definiscono, di quella cultura comunista secondo cui il nemico deve essere abbattuto”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta sui propri social il post del collettivo di studenti ‘Cambiare rotta’ – Organizzazione Giovanile Comunista, come si autodefinisce su Instagram – in cui compare la foto di un fantoccio con la faccia di Elon Musk, appeso a testa in giù in piazzale Loreto a Milano, accompagnata dalla frase ‘C’è sempre posto a piazzale Loreto, Elon…’ . “Nel condannare l’accaduto e nell’esprimere vicinanza a Elon Musk – conclude il governatore Fontana – ciò che più disturba è che sia accaduto nella civile e democratica Milano, in una Lombardia che è lontana anni luce da questi esaltati”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento della senatrice di Fratelli d’Italia, Cinzia Pellegrino: “Ancora una volta, nonostante passino il tempo a riempirsi la bocca di discorsi su democrazia, pace e diritti umani, gli ultras della sinistra dimostrano con i fatti quanto poco capiscano di tutela dei diritti e rispetto dell’avversario politico, oltre che della decenza. I collettivi non perdono occasione per istigare all’odio verso una parte politica. È evidente che le stragi del passato non hanno loro insegnato nulla. Questi gesti dovrebbero essere condannati dalla sinistra e da tutte quelle forze che si dicono democratiche, ma che in realtà, tacendo, strizzano un occhio all’eversione riaccendendo vecchi focolai che tutti dovremmo sincerarci che siano già spenti”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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