“L’Ucraina, come ha detto Meloni, ha già vinto questa guerra e ha fermato la volontà espansionistica russa. Credo che tutto l’Occidente debba essere grato al popolo ucraino per quello che è riuscito a fare”. Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega
all’Attuazione del Programma Giovanbattista Fazzolari, durante un dibattito ad Atreju sul ruolo geopolitico dell’Italia.
“La costruzione del Nord Stream, prima l’1 e poi il 2, significava un collegamento energetico fra Russia e Germania che saltava l’Est Europa, rendendolo aggredibile perché non più necessario per fornire energia alla Germania – ha spiegato Fazzolari. In un normale corso della storia, ci sarebbe stata una veloce aggressione russa dell’Ucraina, e di lì a poco si sarebbe ritrovato un equilibrio con rapporti rasserenati fra Russia e Ue. Ma è accaduto l’imponderabile, l’Ucraina ha opposto una resistenza irripetibile, come se la Polonia nel 1939 avesse fermato la Germania nazista ai confini.
Come sta andando la guerra lo dicono i numeri: tutti gli analisti dicono che i russi hanno perso circa 340mila uomini in Ucraina, più soldati di quanti Italia abbia perso nella Seconda guerra mondiale. E ha perso più di 5mila fra carri armati e blindati, più di quanti ne possegga l’Europa occidentale. Un prezzo terribile per conquistare l’11% del territorio ucraino, rendendo oggi
impossibile la conquista dell’intera Ucraina e l’ambizione russa di tornare a dominare, come ha detto Putin, i confini storici della Russia”