La “Città del Dopodomani” è un progetto che nasce da un’idea dei deputati Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Cultura e Istruzione, e Andrea Volpi, vice coordinatore nazionale del dipartimento autonomie locali di Fratelli d’Italia e Sindaco di Lanuvio e che comincerà a prendere forma con tavole rotonde e approfondimenti con urbanisti, architetti, docenti, sindaci, assessori all’urbanistica ed esponenti del mondo della cultura e del giornalismo.
“Città del Dopodomani – dicono Amorese e Volpi – è la nostra sfida alla città generica, la città dei 15 minuti e dei 30 chilometri all’ora contro la città senza cuore e anima. Vogliamo innanzi tutto abbattere il vecchio concetto di periferia fatto solo di palazzoni, impostato in questo modo ab origine e raccontato come un luogo degradato nelle strutture e nel sociale. Ma non solo. Città del dopodomani è un progetto che vuole anche salvare i tanti Comuni condannati allo spopolamento e all’estinzione, tutelare i centri storici e le singole specificità ed identità. Un progetto che vuole porre al centro l’uomo e la tradizione senza rinunciare all’innovazione e alla sostenibilità. In una frase: continuare mantenendo”.
Ma, dicono ancora Alessandro Amorese e Andrea Volpi, “il progetto è prima di tutto sociale. Non vogliamo città disegnate sempre più a misura di ‘ricco’ a discapito dei lavoratori e delle fasce più deboli. Per troppo tempo abbiamo inseguito validi modelli del passato, ma è giunta l’ora di immaginare il futuro partendo da una nuova visione urbanistica che consideri seriamente le istanze di tutti i beneficiari e restituisca una prospettiva proficua ed ottimistica a chi crede nella rinascita delle Città. L’Italia, a dispetto della sua grande tradizione, è stata incredibilmente troppo passiva ed assente nel dibattito europeo sull’idea contemporanea di architettura e visione, sull’asetticità dei nuovi quartieri o sul loro ripensamento che li depura dei propri tratti naturali. La cosiddetta ‘bruttificazione’ di alcuni centri urbani nord europei, troppo spesso inseguiti dai movimenti culturali nord europei, rischia di annebbiare i tanti genius loci che rendono il nostro territorio unico nel mondo e di contagiare impostazioni di piani urbanistici e progetti in città italiane, più o meno grandi, già attraversate da quartieri che non tendono certamente al ‘bello’. Sarà invece fondamentale – concludono i due deputati di Fratelli d’Italia – avere una linea sulla riqualificazione ed il recupero delle migliaia di edifici abbandonati ed in disuso in Italia: caserme, colonie marine e montane e molto altro”.