Da oggi scatta l’obbligo dei seggiolini antiabbandono. Il disegno di legge sui seggiolini salvabebè era stato presentato da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. Un importante passo in avanti sul tema della sicurezza dei nostri bambini, capace di scongiurare tragedie che, purtroppo, in passato si sono verificate.
L’ultimo caso risale a meno di un mese fa. Il 19 settembre, a Catania, un padre dimentica di aver lasciato in macchina sotto il sole il figlio di due anni. Il piccolo, dopo una mattina di agonia, muore. Una tragedia evitabile a cui, dopo mesi di rimandi e lungaggini burocratiche, si potrebbe però aver finalmente posto rimedio.
Il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada in materia è stato pubblicato il 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale. Per i trasgressori, multe fino a 326 euro e decurtazione di 5 punti dalla patente. Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, nel dl fisco è stato istituito un fondo per un incentivo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato.
Il Decreto del ministero dei Trasporti ha stabilito anche le caratteristiche tecniche di questi dispositivi “che potranno essere integrati all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo”.
Una mano concreta, dunque, dalla tecnologia. Con seggiolini speciali da connettere, ad esempio, ad un’applicazione gratuita scaricabile sul proprio smartphone e in grado di attivare un allarme con sms indirizzati anche a numeri di emergenza con le informazioni utili per geolocalizzare la vettura e, di conseguenza, il bambino.
Il problema era ormai scoppiato in tutta la sua gravità.
In quei tristi casi, in più di un’occasione, si era parlato di possibile amnesia dissociativa. Ovvero, un tipo di amnesia causata da traumi o stress che determina l’incapacità di ricordare informazioni personali importanti.
Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada, con sanzione amministrativa da 81 a 326 euro (pagamento entro cinque giorni 56,70 euro) e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
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