Arrivano altre buone notizie per l’Italia in campo economico: è record di recupero dall’evasione fiscale. La notizia l’ha lanciata sui suoi profili social lo stesso presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riportando i dati forniti dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il suo vice, Maurizio Leo: la somma recuperata nel 2024 ha raggiunto la soglia record di 33,4 miliardi di euro, riuscendo a fare meglio già del 2023, quando si raggiunse la già ottima cifra di 31 miliardi di euro. Si tratta di una cifra record, che supera di ben 8,2 miliardi di euro la somma recuperata già nel 2022, dunque prima che il governo di centrodestra si insediasse. Come ha ricordato la premier, ci troviamo di fronte a una somma “mai raggiunta prima nella storia della nostra Nazione”. Un risultato ottenuto “grazie certamente all’ottimo lavoro dell’Agenzia delle Entrate, ma anche grazie a specifiche norme che sono state introdotte da questo Governo”.
Tra queste, la leader di Fratelli d’Italia cita quelle contro “l’odioso fenomeno delle attività ‘apri e chiudi’, ovvero quelle attività che eludono il fisco aprendo e chiudendo in breve tempo non pagando tasse e contributi e poi riaprendo con un altro nome”. È di oggi la notizia di circa 6mila aziende bloccate e chiuse d’ufficio, per un ammontare complessivo di 3 miliardi di euro di falsi crediti, dei quali 400 milioni non spettanti, secondo le stesse modalità che hanno provocato la voragine del Superbonus. “Un risultato importante per lo Stato – ha commentato Meloni – ma ancora più importante per gli imprenditori onesti che subiscono la concorrenza sleale di queste attività”.
Meloni tuona contro la sinistra: “Ci accusano di aiutare gli evasori: sono tutte bugie”
Il Presidente del Consiglio ha dunque avuto modo anche di rispondere a chi dall’opposizione parla ancora di aiuti ai furbetti: “Ci accusano di aiutare gli evasori, di allentare le maglie del fisco, persino di nascondere dei condoni immaginari: sono tutte bugie”, ha tuonato Meloni. La quale ha aggiunto: “La nostra visione è chiara: non c’è spazio per chi vuole fare il furbo, ma chi è onesto e magari si trova in difficoltà merita di essere messo nelle condizioni di pagare ciò che deve, merita di essere aiutato dallo Stato”. Il meccanismo è semplice e rientra a pieno in quella formula del ‘fisco amico’ che non è rimasto un semplice slogan da campagna elettorale. Tutt’altro: i risultati dicono che i cittadini non sono né si sentono vessati dal fisco. “Lo hanno capito bene le famiglie, le imprese – ha commentato Meloni, fornendo un ulteriore dato – come dimostra l’andamento dei versamenti spontanei, che sono aumentati di circa 70 miliardi in solo due anni”.
Meloni: “Vogliamo uno Stato che non opprima più famiglie e imprese”
“Con questo stesso approccio – ha continuato – abbiamo approvato la riforma del fisco che l’Italia aspettava da oltre mezzo secolo: una riforma alla quale stiamo dando velocemente attuazione e che intende costruire un sistema tributario più equo e più moderno”. Parola d’ordine: sburocratizzazione. “Insomma – ha affermato la premier – vogliamo uno Stato che non opprima più famiglie e imprese, ma che aiuti la società a crescere e a prosperare, che chieda il giusto per i servizi che eroga, che utilizzi i soldi dei cittadini con lo stesso criterio che utilizzerebbe un buon padre di famiglia, senza buttare i soldi in cose inutili, senza sprecare quelle risorse così preziose. Questo è l’impegno che abbiamo preso con i cittadini e che intendiamo rispettare, punto per punto, con coraggio e con determinazione”.
Caro Andrea, in materia fiscale non vedo nessun cambiamento significativo.
Il fisco continua ad operare con la presunzione di colpevolezza di tutti i contribuenti, con l’onere della prova di innocenza – non di colpevoezza – a carico degli accusati, tassando redditi presunti il più delle volte inesistenti, e pretendendo di rubare ai cittadini ed alle imprese fin ben oltre la metà di quanto prodotto.
Siamo un regime comunista camuffato.
Quando ci sarà davero una svolta? Ci vuole un Milei con la motosega per tagliare la spesa pubblica elefantiaca che abbiamo in Italia? Perchè i cittadini sono costretti a fruire di servizi pubblici inutili e costosi – non penso a sanità e scuola: penso alle centinaia di migliaia di dipendenti pubblici occupati in attività inutili che sperperano ricchezza pubblica.
Cominciamo ad abolire, ad esempio, la Corte dei Conti. Vigila sui conti pubblici: risultato un deficit pubblico una volta e mezzo il PIL. Senza la CdC sarebbe stato inferiore.
E così via.
Sul fisco parliamo quando faremo qualcosa, adesso è meglio tacere.
Con affetto
Alessandro