È arrivata la prova ufficiale e documentata che l’iniziativa del 16 febbraio del governatore campano De Luca, sceso in piazza a capo di un esercito di amministratori locali amici per protestare con presunti ritardi del governo, era tutta una messa in scena, finalizzata a coprire invece le responsabilità e i ritardi – veri – della Regione. Sono arrivate, infatti, le spiegazioni del ministro Raffaele Fitto, che hanno smascherato le intenzioni del Masaniello De Luca: dopo un primo incontro tra il ministro e una delegazione di sindaci campani, il 16 febbraio scorso “gli stessi sindaci hanno manifestato a Roma contro il Governo affinché sbloccasse le risorse richieste. Tuttavia – ha detto Fitto – l’erogazione delle risorse non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi da finanziare. Lo stesso 16 febbraio – ha continuato – ho inviato una nota alla Regione per sollecitare la trasmissione di tale documentazione”. Insomma, una figuraccia totale da parte di De Luca: mentre il governo e il ministero attendevano ancora la documentazione senza la quale l’erogazione dei fondi non avrebbe potuto prendere avvio, De Luca e i suoi amici sindaci protestavano contro un ritardo che, in realtà, era stato provocato dalla loro stessa negligenza. “La Regione era chiaramente inadempiente, e non il Governo”, ha fatto sapere Fitto, che ha continuato: “Dunque, la Regione ha organizzato la manifestazione contro il Governo nella piena consapevolezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni”.
Piuttosto di protestare contro a Roma, i sindaci avrebbero potuto impegnarsi quel giorno a incitare la Regione a rendersi adempiente delle sue funzioni e a non provocare un ritardo che, nel peggiore dei casi, avrebbe potuto causare la perdita di tutti i fondi. Lo spiega bene Fitto: “Paradossalmente, sarebbe stato più opportuno che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione necessaria…Ciò forse avrebbe portato la Regione – ha detto ancora – ad anticipare la trasmissione della lista degli interventi da finanziare, lista che invece è stata inviata solo ieri sera, consentendoci di iniziare l’istruttoria non prima di oggi”.
Insomma, tra tutte i ritardi lamentati da De Luca, l’unico realmente esistente era quello da lui provocato. Era forse realmente una protesta per celare la sua inettitudine oppure non era neppure a corrente di quella documentazione? Lasciamo a De Luca il beneficio del dubbio…
Comunque, svelato l’arcano che si nascondeva dietro ai turpiloqui del governatore, restare fermo l’impegno del governo a stare accanto alle comunità locali campane nella gestione dei fondi: “Confermo – ha concluso il Ministro Fitto – l’impegno del Governo a fare tutto il necessario per venire incontro alle esigenze dei territori, ed a procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizione degli Accordi per la Coesione”.
De Luca dimostra ancora una volta che l’ignoranza e l’arroganza dei cerebrolesi produce sceneggiate da teatro di infimo ordine. Per favore, non mettiamolo a confronto con il grande EDOARDO! De luca è solo un giullare, così come era ed è Grillo: uno a Napoli l’altro a Genova.