Flagranza differita e videosorveglianza: le nuove misure in Cdm contro le aggressioni negli ospedali

Arriva la stretta dell’esecutivo per chi commette violenze negli ospedali. Un fenomeno in aumento che non può essere più tollerato: medici e infermieri, da eroi dell’era Covid, meritevoli anche di una moneta coniata in loro onore, ora sono tornati ad essere offesi e attaccati sul posto di lavoro. Il Governo Meloni e Fratelli d’Italia, da sempre sensibili su questo tema, confermano quella strategia già adottata nei mesi scorsi a favore del personale sanitario. Con un nuovo decreto, che ha visto la cooperazione tra ministro della Salute, Orazio Schillaci, e ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Governo Meloni ha introdotto nuove misure fondamentali per la tutela di medici e infermieri: si parte con un inasprimento delle pene per arrivare a un incremento dei fondi utilizzati per i sistemi di videosorveglianza delle strutture sanitarie.

Le nuove misure

Chi aggredisce il personale sanitario e danneggia le strutture sanitarie, potrà essere punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con una multa fino a 10mila euro. Una novità, poi, è quella della flagranza di reato che, in caso di aggressione del personale sanitario, sarà estesa fino alle 48 ore successive: un modo, insomma, per far scattare l’arresto anche nelle ore successive al reato commesso. Sull’installazione delle telecamera di videosorveglianza, poi, bisognerà aspettare la prossima legge di Bilancio, come annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano: “È intenzione del governo – ha spiegato il sottosegretario – prevedere nella prossima legge di Bilancio una norma che avrà adeguata copertura finanziaria per l’installazione di sistemi di videosorveglianza nelle strutture sanitarie maggiormente interessati da queste aggressioni”. Dunque, bisognerà attendere, ma la direzione intrapresa è quella giusta: “Le norme sulla videosorveglianza – ha continuato Mantovano – non sono state inserite nel dl perché è necessario un confronto con le Regioni e con il garante per la privacy. Dal primo gennaio – ha aggiunto – saranno certamente disponibili i presupposti per estendere la videosorveglianza dove necessario”.

Soddisfatti governo e personale sanitario

Dall’esecutivo si dicono soddisfatti: “Oggi – ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci – abbiamo dato un’altra risposta concreta a tutela di medici, infermieri e di tutti gli operatori sanitari e socio-sanitari. Con l’approvazione del decreto legge sulle aggressioni, è immediatamente applicabile l’arresto in flagranza di reato anche differita per chi aggredisce un operatore sanitario. Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica con competenza e dedizione alla cura dei cittadini e non merita di essere oggetto di violenza”. Anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha parlato di “provvedimento molto importante da un punto di vista sostanziale e procedurale, siamo sicuri che avrà un forte impatto deterrente”. Soddisfatti anche gli infermieri: “Le misure approvate – ha detto Barbara Mangiacavalli, presidente di Fnopi – sono ciò che attendevano gli infermieri”.

FdI: “Passo in avanti per difendere comparto fondamentale”

Per Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, “l’approvazione del decreto legge volto a contrastare le aggressioni nei confronti degli operatori sanitari rappresenta un importante passo in avanti verso la sicurezza di questo comparto fondamentale dimenticato dall’irresponsabile negligenza degli ultimi governi che si sono succeduti”. Si tratta dunque di un nuovo provvedimento che “rappresenta un tassello fondamentale nell’impegno del governo Meloni a tutela dei cittadini e – ha concluso Montaruli – di chi opera quotidianamente per la loro salute”.

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