Flotta russa nell’Atlantico simula attacco missilistico: il frutto degli errori di Biden?

La notizia riguardante la presenza delle fregate russe nell’Atlantico potrebbe destabilizzare l’ordine occidentale: d’altro canto, visti e considerati gli errori compiuti dall’amministrazione Biden, sembra piuttosto prevedibile un’azione di questo tipo.

La Nave russa “Ammiraglio Gorshkov” starebbe trasportando missili Zirkon, mentre il Sottomarino nucleare Kazan starebbe mettendo in atto alcune esercitazioni con armi guidate di precisione, Un affronto che evidentemente il Cremlino pensa di potersi permettere, a ragione della caducità delle politiche estere applicate fino a questo momento dalla Presidenza americana: un gesto da osservare attentamente, il quale la dice lunga sulle contemporanee intenzioni russe.

Di certo non si può ignorare un simile evento, a ragione del fatto che un possibile attacco nei confronti degli Stati Uniti d’America, porterebbe ad un’escalation di dimensioni spropositate: da quel momento la compromissione delle relazioni diplomatiche si ridurrebbe decisamente al minimo. 

Il pericolo a questo punto è quello di ritrovarsi nuovamente in una zona di contenimento e di una lotta per il dominio dei mari, ora più che mai minacciati dalla situazione geopolitica attuale: è importante ricordare che nel Mar Rosso, il problema degli attacchi alle navi mercantili da parte degli Houthi non è stato ancora risolto.

Evidentemente, uno dei grandi errori commessi dall’Amministrazione Biden, riguarda proprio la scarsa cautela nei confronti del Rimland, il quale ha una rilevanza globale fondamentale: sarà difficile anche per un uomo come Tony Blinken trovare un modo per arginare tutte le scelte sbagliate che Joe Biden ha compiuto fino a questo momento, a causa di tutti gli impegni che ha lasciato a metà sul versante estero.

Durante l’esercitazione militare russa, sono stati simulati lanci missilistici ad oltre 600 km di distanza: insomma, una scelta provocatoria che congiunge prove di forza e sottomissione da parte della Federazione russa, la quale vorrebbe certamente approfittare dello scarso impegno del Presidente americano Biden in questo momento. Il punto è che i Dem statunitensi si sono rivelati ancora una volta incapaci di agire e reagire di fronte alle sfide internazionali.

La possibile ascesa di Trump dovrà comunque curare una ferita dolorosa nel cuore di Washington, specialmente perché nelle mani del prossimo Presidente statunitense, verrà depositato anche il destino dell’Alleanza atlantica, ora più che mai messa a dura prova dalla Guerra in Ucraina e dalla complessa situazione mediorientale, che rischia di coinvolgere l’intera regione araba in un conflitto che sarebbe difficile da sedare senza un impegno titanico.

In un’epoca come questa, dominata dal caos degli avvenimenti, sarà fondamentale l’impegno di tutto il mondo libero per contrastare le ingerenze e gli attacchi provenienti da chi vorrebbe soggiogare il resto del mondo con una morsa tirannica ed all’insegna del controllo sociale. Non consentire l’avanzamento di vecchie ideologie che prediligono la costruzione di stati satellite, imprigionati nell’abbattimento dei valori tradizionali che contraddistinguono i paesi europei. 

Per ottenere nuovamente la pace, sarà opportuno restare vigili sui prossimi svolgimenti: stavolta però, tenendo conto di non poter fare affidamento sulle capacità degli USA, governati da politicanti che non hanno la benché minima idea di ciò che si trova attorno a loro.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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