L’anti-Musk Nicola Fratoianni scoperto a possedere la Tesla prodotta da colui che considera un pericolo per la democrazia. Il segretario di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ha accusato Elon Musk, proprietario della casa automobilistica statunitense, di essere un nemico dell’Italia, un miliardario senza scrupoli e un nazista. Tuttavia, non si è fatto problemi a comprare l’auto elettrica di Musk, interpellato da “Il Foglio” si giustifica così: “Parli con mia moglie, le dico. Lei sa come funziona. Io al limite, e assai raramente, la guido”.
Fratoianni fa scaricabarile sulla moglie, Elisabetta Piccolotti, anche lei deputata di Avs e anti-Musk, che si giustifica così: “L’abbiamo presa prima che Musk diventasse nazista”. Piccolotti attacca Musk ma ammette che la Tesla è una buona macchina: “Musk è un nazista però la Tesla funziona. L’ho usata sempre nell’ultima campagna elettorale per le Europee”. La Piccolotti dichiara che la macchina è efficiente ma “è un peso politico” e quindi verrà venduta appena terminato il leasing. La deputata di Avs aggiunge poi il carico: “Sull’auto ho appiccicato un adesivo” su cui vi è scritto “l’ho comprata prima di sapere che Elon fosse pazzo”.
Per Avs anni fa Elon Musk era un genio visionario che investiva sul green e produceva grandi automobili, ora è un pazzo nazista che va boicottato. La verità è che Musk rimane lo stesso, con tutti i pregi e i difetti mai nascosti, la differenza è il sostegno a Donald Trump. Non poteva non essere interpellato Angelo Bonelli, altro leader di Alleanza Verdi e Sinistra, che dà a Musk del drogato: “Ma può il governo dar credito a Musk, uno che si fa le botte di ketamina?”. Sull’auto di Fratoianni e Piccolotti invece dice: “Io non la comprerei mai… Sono scelte personali, quelle di Fratoianni. Ma io non la comprerei”. Il cortocircuito degli ex fanboy di Musk è servito.