Giorgia Meloni in Cina, atteso l’incontro con Xi Jinping. I temi: dall’Ucraina ai rapporti commerciali

A cavallo tra questa settimana che sta per concludersi e la prossima, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è attesa in Cina, dove incontrerà il presidente cinese Xi Jinping. Un incontro che sarà cruciale per le sorti di molti questioni oggi aperte e su cui sono attesi i tavoli di confronto tra i leader: si pensi, ad esempio, alla guerra in Ucraina, dove è fondamentale il ruolo della Cina, la quale facilmente può rivestire una doppia veste, di mediatrice e di alleata di Putin. Si pensi anche alla questione dei rapporti commerciali o anche semplicemente al mantenimento dei rapporti diplomatici, dopo che l’Italia, da unico Paese che aveva siglato l’accordo della Via della Seta (a chi l’aveva concluso, a quanto pare l’isolamento internazionale non suonò come presagio di sventura), ha deciso di uscirne grazie al Governo Meloni, restando comunque in rapporti di buona collaborazione con Pechino.

I rapporti commerciali

Proprio nella capitale cinese, Giorgia Meloni sarà impegnata presso il settimo Business Forum Italia-Cina, mentre altri lavori sono attesi a Shangai. Sta di fatto che l’incontro tra Giorgia Meloni e Xi Jinping sarà cruciale per le sorti dell’Occidente. E alcuni elogi sono giunti anche dalla stampa internazionale, come dal Global Times, il tabloid cinese il quale ha sottolineato che l’Italia “ha inviato segnali sulla promozione ulteriore dello sviluppo della cooperazione economica e commerciale con la Cina, ottenendo grande attenzione. Alla luce della disputa commerciale tra Cina e Ue in merito ai dazi sui veicoli elettrici, qualsiasi passo compiuto verso una comunicazione pragmatica è encomiabile e prezioso”. Dunque, sul lato commerciale, l’incontro potrebbe avere importanti risvolti: l’Italia è infatti il quarto partner commerciale della Cina tra gli Stati dell’Unione europea, mentre a sua volta la Cina è il primo partner commerciale asiatico di Roma. Il fatturato degli scambi commerciale tra i due Paesi resta elevato, ammonta (con riferimento al 2023) a circa 71 miliardi e 758 milioni di dollari, malgrado il calo registrato che si aggira circa intorno al 7%.

La Via della Seta

I rapporti hanno certamente subito un certo rallentamento dopo che il Governo Meloni ha deciso di ritirarsi dalla Belt and Road Initiative, la Via della Seta appunto, che, secondo le fonti più autorevoli, poteva essere un importante fattore di indebolimento dell’intera Europa a favore del Paese del Dragone. “Pechino – si legge in un articolo del Washington Post – ha utilizzato la Via della Seta per dividere ed emarginare l’Europa, acquistando porti e altre infrastrutture cruciali, monopolizzando il mercato delle telecomunicazioni e di altri importanti settori commerciali e spingendo le Nazioni europee a competere per attenzione e accordi con la Cina piuttosto che lavorare insieme nel loro miglior interesse”. Una questione che aveva portato Giorgia Meloni, pochi giorni prima dal ritiro dalla Via della Seta, a dichiarare: “Conte – il grillino, da Presidente del Consiglio, aveva sottoscritto l’accordo – ci deve spiegare la ragione per la quale noi siamo l’unica Nazione che ha aderito alla Via della Seta ma non siamo la Nazione che ha gli interscambi maggiori con la Cina neanche tra le economie europee”. Nonostante ciò, dopo il ritiro dell’Italia dall’accordo, i rapporti con la potenza asiatica non sono venuti meno: “Penso che – aveva già spiegato la Meloni – si debbano mantenere e migliorare i rapporti di cooperazione commerciale ed economica con la Cina”.

Confronto diplomatico

La visita dei prossimi giorni, però, avverrà in un contesto completamente rinnovato: Giorgia Meloni visita Pechino da leader europea forte del governo tra i più stabili del Vecchio continente e dell’intero Occidente; lo fa da presidente di turno del G7 svoltosi poche settimane fa; lo fa da capo di governo che ha appena partecipato al vertice della Nato a Washington. È dunque un incontro non soltanto importante dal lato commerciale dei singoli Paesi, ma anche sul lato diplomatico riguardo i rapporti tra Occidente e Oriente. Quale potrebbe essere il ruolo della Cina nella risoluzione del conflitto in Ucraina? Quale sarà la reazione di Pechino dopo che l’ultimo vertice Nato è stato il più duro contro Xi Jinping? Domande a cui potremmo ricevere una risposta anche tra poche ore.

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