“A ottant’anni dalla liberazione del campo di concentramento Auschwitz-Birkenau, ricordiamo la vergogna e la tragedia della Shoah, la pagina più nera della nostra storia contemporanea. Questo 27 gennaio è sì la Giornata della memoria, ma dev’essere anche l’occasione di una presa di coscienza del fatto che la piaga dell’antisemitismo è tutt’altro che superata. Dalle piazze occidentali che inneggiano al terrorismo fondamentalista, alle violenti proteste nelle università, fino ai tanti messaggi di odio sui social, dal 7 ottobre in poi una nuova ondata di antisemitismo si è abbattuta sull’Europa e sull’Occidente. Le tre ‘D’ individuate da autorevoli voci – delegittimazione, demonizzazione, doppi standard – sono i criteri su cui si fonda ogni attacco allo Stato di Israele e al popolo ebraico. Oggi più che mai, la Giornata della Memoria sia anche un giorno di lotta, di reazione a tale realtà di violenza così come al silenzio e all’indifferenza”.