Gioventù Nazionale sale in cattedra e spiega due cose al Prof. Vecchioni

Rovesciato il paradigma. Gli studenti salgono in cattedra e forniscono alcuni dovuti chiarimenti al professor Roberto Vecchioni. Il popolare cantante, autore di alcuni brani immortali come “Luci a San Siro” e “Samarcanda”, è da tempo opinionista nel programma di Massimo Gramellini, “In altre parole”, trasmesso da La7 dove incanta coi suoi interventi che spaziano dalla letteratura greca e latina, fino al costume e all’attualità. In una particolare circostanza però, Vecchioni trovandosi a disquisire con Italo Bocchino, ha descritto le differenze sostanziali che lui, nel corso della sua attività di docente liceale, ha riscontrato tra gli studenti di destra e quelli di sinistra. A detta sua gli studenti di sinistra avrebbero a cuore il bene di tutti, mentre, quelli di destra, il loro di bene. Una distinzione che a qualcuno è parsa leggermente frettolosa. Un po’ di parte. D’altronde il passato politico e le idee di Roberto Vecchioni sono ben noti a tutti. Dal suo impegno nel movimento del Sessantotto alla vicinanza al Partito Comunista Italiano. E come nella migliore tradizione che prevede, o dovrebbe prevedere, uno schietto confronto, un chiaro dialogo, un dibattito edificante fra allievi e maestri, i ragazzi di Gioventù Nazionale hanno deciso di replicare al soliloquio di Roberto Vecchioni il quale, anzichè apparire come una lezione, è sembrata una arringa o, peggio, una paternale. Ecco la loro risposta affidata ad un video su Instagram.

Dispiace Professore che a cadere in questo equivoco sia stato proprio Lei che è sempre attento a cogliere le sfumature nelle cose.

Si, è vero, noi non abbiamo mai sognato che il mondo fosse migliore per tutti.

Noi abbiamo sempre sognato che il mondo fosse migliore per ognuno, che è diverso da tutti. Abbiamo sempre sognato un mondo dove le persone non fossero un numero dallo stesso valore a composizione di un totale, bensì un mondo animato da persone che rispondano ad un nome e siano straordinariamente riconoscibili nelle loro irripetibili identità, un mondo ricco di opportunità che possano sagomarsi sulle diversissime capacità di ogni persona, che possa premiarle per quello che valgono, ma che allo stesso tempo sia aperto alla bellezza del dono incondizionato di se, solidale e che badi a non lasciare mai alcuno indietro, dove l’impegno del singolo sia volto a servire l’insieme e a far elevare la comunità.

E per questo abbiamo combattuto, portando avanti le nostre storiche battaglie sui disagi giovanili, dai disturbi alimentari alla ludopatia all’occupazione giovanile e dapprima ancora per decenni le storiche battaglie contro la pena di morte e l’auto determinazione dei popoli.

Professore, nel mondo che sogniamo le sue parole hanno un peso diverso e vogliamo lanciarle il nostro guanto di sfida: accetta l’invito a confrontarci in un dibattito aperto?”

Un invito al confronto per superare i pregiudizi.

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Andrea Piepoli
Andrea Piepoli
Classe 1996. Nato tra il sole e l’acciaio, cresciuto tra le piazze di Roma. A volte mi piace travestire la realtà da sogno. Con curiosità provo a raccontare e rappresentare la mia generazione.

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