Dice Giorgia Meloni: “Sono estremamente orgogliosa che una legge per imporre la dotazione di sistemi acustici che impediscano di abbandonare i bambini in auto, porti il mio nome. Se riuscissimo con questa norma a salvare la vita anche di un solo bambino, saremo ripagati per tutto il nostro impegno politico.” La leader di Fratelli d’Italia, ha poi aggiunto: “Sono anche molto contenta che l’Italia sia la prima nazione ad approvare un provvedimento di questo tipo: speriamo di rappresentare un’avanguardia, un esempio anche per le altre nazioni, perché il problema esiste non solo in Italia. Anzi, in proposito le statistiche negli Stati Uniti, ad esempio, sono davvero drammatiche.”
La statistica parla di 6 bambini dal 2011 al 2017, morti perché dimenticati in auto dai loro genitori. Poi, dal 2017 al 2018, addirittura una recrudescenza di casi, senza inoltre contare tutti quei bimbi dimenticati che, grazie a Dio o alla semplice fortuna, si sono salvati. Una problematica, quindi, da non sottovalutare anche se, a pensarci a mente fredda, può sembrare impossibile che un genitore dimentichi il proprio piccino legato sul seggiolino dell’auto e se ne vada tranquillo a lavoro salvo rendersi conto di quanto sta accadendo o è già tragicamente accaduto solo molte ore dopo.
Nel maggio del 2011, dal 18 al 27, due bambini perdono la vita in modo atroce. La prima ad andarsene è Elena, 22 mesi, abbandonata da padre in auto a Teramo. 5 ore sotto al sole bastano e avanzano per stroncare la sua tenera vita. Una settimana dopo è la vota di Jacopo, solo 11 mesi. Muore a Perugia. Il padre doveva lasciarlo al nido, ed era anche convinto di averlo fatto. Ma non è così.
E’ il 4 giugno del 2013 quando il papà di Luca Albanese dimentica di avere il suo adorato bambino sul seggiolino dell’auto, e chiude la vettura col figlio dentro sotto il sole di una Piacenza bollente. Solo 8 ore dopo si renderà conto di quello che è accaduto. Quando arrivano i paramedici con l’ambulanza, Luca, 2 anni, è già morto.
E’ il 2015 quando a Vicenza muore Gioia. Gioia ha 17 mesi e viene dimenticata nell’auto dai suoi genitori. Nell’abitacolo sotto al sole, la temperatura cresce sempre più fino a che la bimba da prima perde i sensi, poi arriva il coma. Poi la morte. Papà e mamma verranno imputati per omicidio colposo, ma in realtà non sarà certo la giustizia a distruggere il loro futuro.
E’ il 7 giugno del 2017 quando Ilaria Naldini, mamma di 38 anni, di un paesino nei pressi di Arezzo, dimentica Tatiana, 16mesi, nel seggiolino agganciato al sedile posteriore della Lancia Y di famiglia, posteggiata sotto al sole davanti al comune di Castelfranco dove la donna lavora. Quando Ilaria si rende conto di ciò che è accaduto, che la piccola Tatiana ormai non c’è più, la sua vita si ferma. Era certa di aver lasciato la piccina all’asilo, ma così non è stato. Ilaria viene rinviata a giudizio, il perito del tribunale diagnostica un’amnesia dissociativa transitoria al momento del fatto. In realtà Ilaria non ha colpe, semplicemente il suo cervello l’ha tradita, eppure spiegate a questa mamma come potersi liberare da quel complesso di colpa che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto della sua vita sarà per lei come un tarlo che le consuma cuore e cervello. Il giudice archivierà il caso.
Ecco alcune delle terribili tragedie che hanno funestato famiglie sfortunate. A cosa siano dovute queste momentanee e tragiche dimenticanze, nessuno sembra poterlo stabilire con certezza. Stress, una routine che ormai si esegue meccanicamente, senza pensare, oppure stanchezza, depressione, ansia. Un black out funesto, ma sarebbe davvero sbagliato dire: “A me non può accadere”. Pensate infatti che tutti i genitori travolti da queste disgrazie a mente fredda e tranquilla non avrebbero detto lo stesso con altrettanta determinazione? Quindi, ben venga la legge Meloni in proposito, perché l’unica cosa per metterci al sicuro da simili inaccettabili tragedie è un economico avvisatore acustico che scatti ogni volta che qualcuno chiude la vettura per andarsene dimenticano il bambino sul seggiolino. Niente di eccezionale, dunque, ma il fatto che siamo la prima nazione al mondo ad adottare questa determinazione la dice lunga su quante cose semplici potrebbero rendere migliore la vita della gente, eppure nessuno pensa a farle, forse perché tanti politici sono solo in cerca di gloria, e hanno bisogno di sperare in titoli eclatanti o in aperture di tg prima di impegnarsi in qualcosa..
Ora, speriamo, come ha detto la leader di Fratelli d’Italia, che altre nazioni prendano spunto. Per esempio gli Stati Uniti, dove solo lo scorso anno sono morti dimenticati in auto ben 700 bambini.