Il fantasma del maresciallo Tito torna ad aleggiare tra i corridoi e le stanze del Parlamento Europeo. Con tanto di scontro nell’aula di Strasburgo sul ricordo delle foibe.
Ma andiamo con ordine nel ricostruire questa “storiaccia”. Gli eurodeputati socialisti delle delegazioni slovene e croate hanno attaccato la mostra ‘Foibe: Tragedia ed Esodo’, organizzata dal meloniano Cavedagna, definendola “piena di falsità e inesattezze storiche” e chiedendo alla presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola di ritirare i tabelloni dell’esposizione.
Immediata la levata di scudi di Fratelli d’Italia. “La richiesta delle sinistre slovene e croate di rimuovere la mostra dedicata alla tragedia delle foibe e dell’esodo italiano da Istria, Fiume e Dalmazia è una pagina molto buia per il Parlamento europeo”, ha risposto il capodelegazione di FdI Carlo Fidanza.
“Le foibe sono state una tragedia italiana ed europea, non sarà un manipolo di nostalgici filo-titini a condannarla di nuovo all’oblio”, ha aggiunto. Dello stesso tono la reazione di Nicola Procaccini: “Pensavamo che il dolore e le sofferenze di migliaia di italiani del confine orientale, causati dalle violenze dei comunisti titini, fossero una pagina di storia acquisita alla memoria comune. Invece, fa male constatare come tutto questo sia oggi messo in discussione dagli europarlamentari del gruppo Socialista”, ha accusato Procaccini, scagliandosi poi contro “il silenzio del Partito democratico”. A ribadire in serata le ragioni della lettera ci ha pensato però uno dei firmatari, l’eurodeputato socialista sloveno Nemec, che, a margine dei lavori della plenaria di Strasburgo, ha osservato che la mostra voluta dai meloniani “racconta che quanto è accaduto nelle foibe è accaduto solo agli italiani”. Stando a fonti parlamentari, a sera la conferenza dei capigruppo ha affrontato il tema sollevato dai nove eurodeputati socialisti ma senza prendere alcuna decisione a riguardo. La mostra rimarrà dunque esposta fino al suo termine previsto per venerdì.