A Palazzo Chigi il vertice di maggioranza del Governo Meloni per discutere della nuova manovra di Bilancio. Sul tavolo le imminenti scadenze economiche: la presentazione del Piano strutturale di bilancio, introdotto con la riforma delle regole del Patto di stabilità e la Legge di bilancio. Per il presidente del Consiglio Giorgia Meloni i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, e Maurizio Lupi, leader di Noi moderati. Presente al vertice anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha illustrato ai leader del centrodestra la situazione dei conti pubblici e le nuove procedure di bilancio alla luce del nuovo Patto europeo. L’obiettivo per cui l’esecutivo sta lavorando intensamente, è la prossima legge di Bilancio, il piano strutturale dovrà infatti essere approvato in Consiglio dei ministri, ipotesi non confermate parlano di una possibile convocazione per martedì 17 e infine entro il 20 settembre, dovrà essere presentato alla Commissione Ue. Il Piano, rappresenta uno strumento nuovo ed è il primo atto formale legato alla riattivazione dei vincoli di finanza pubblica che erano stati sospesi per il Covid, in più ha lo scopo di indicare la spesa netta, in linea con le nuove regole per il rientro dal deficit stabilite dalla Commissione con la previsione di un piano di durata quadriennale, estendibile a determinate condizioni fino a 7 anni. Al centro del confronto, la necessità di coniugare la stabilità dei conti pubblici con misure a sostegno di famiglie e imprese. Come più volte ha ribadito il Presidente Meloni, la manovra non darà nessuno spazio allo spreco delle risorse. La linea del governo è chiara: è finita la stagione degli eccessi e i ‘’bonus a pioggia’’, ribadendo la volontà di ‘’proseguire con una politica di bilancio seria ed equilibrata, confermare quanto di buono è stato fatto e verificare cosa di nuovo può essere attuato, concentrando tutte le risorse a disposizione sulle priorità già indicate”. Si legge dalla nota congiunta della coalizione di centrodestra.
Focus su famiglia, imprese, giovani e natalità
Il vertice è servito a ribadire la compattezza della maggioranza e la volontà di portare avanti una politica economica rigorosa, ma attenta alle esigenze dei cittadini. “Perfetta sintonia su tutto. C’è stata sintonia, come al solito”, ha detto Tajani ai giornalisti. Le priorità del governo rimangono le stesse, al centro sostegno a ‘’famiglie, imprese, giovani e natalità.’’ Confermato l’impegno sul fronte della natalità, con l’assegno unico al centro dell’attenzione, che come è stato più volte ribadito, dalla stessa Premier, non sarà eliminato. Il governo difende la natura demografica della misura, contestando però le richieste dell’Unione Europea di rimuovere i requisiti di residenza e di lavoro. Sul fronte fiscale invece, si punta a confermare il taglio del cuneo fiscale per 14 milioni di lavoratori e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef. In programma anche un alleggerimento del carico fiscale per il ceto medio, con una possibile riduzione dell’aliquota intermedia dal 35% al 33%. Viaggia verso la conferma anche la tassazione al 5%, per i premi di produttività entro i 3mila euro d’importo, per redditi fino a 80mila euro; l’incentivo scade a fine anno, la precedente tassazione era del 10%. Questa misura è considerata una priorità dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, insieme agli interventi a favore della genitorialità, su cui il Governo Meloni lavora per la riconferma.