Il libro su Sergio Ramelli presentato alla Camera dei deputati

Si intitola “Sergio Ramelli. Una storia che fa ancora paura” il libro di Guido Giraudo, Andrea Arbizzoni, Giovanni Buttini, Francesco Grillo e Paolo Severgnini presentato mercoledì scorso alla Camera dei deputati. Moderato dalla giornalista Annalisa Terranova, l’incontro è iniziato con le parole di Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e promotrice dell’iniziativa, che ha raccontato la sua esperienza di militante del FDG accanto a Sergio.

Dopo il saluto del neocapogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami, che ha parlato di Ramelli come emblema di voglia di libertà, ha preso la parola Ignazio La Russa, secondo cui “nel ricordare Sergio dobbiamo offrire il suo sacrificio a tutta l’Italia”. Il presidente del Senato ha poi precisato che “se io non pronuncio la parola antifascista è perché, pur rispettando i partigiani che combattevano per una loro idea di libertà, non potrò mai essere accomunato all’antifascismo militante di chi, negli anni Settanta, andava sotto casa ad aspettare un ragazzo di destra”. Ed ha concluso con una domanda estremamente significativa: “esiste un solo caso di violenza attribuita alla destra come quello di Ramelli che fu preso sotto casa con le stesse modalità? Io non ne conosco”.

Sono poi intervenuti Paolo Trancassini (che ha accennato anche alla situazione difficile di oggi invocando, per evitare che degeneri, il senso di responsabilità di tutti) e il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, secondo cui “a noi oggi corre l’obbligo di guardare avanti, senza però disperdere il patrimonio di sofferenza che è non solo nostro ma dell’Italia intera”. Ed ha aggiunto, riferendosi alla possibilità di istituire una commissione di inchiesta sulla violenza politica degli anni Settanta: “abbiamo il dovere di arrivare alla verità. Dobbiamo prenderci la responsabilità, tutti insieme, di fare quel che serve per offrire alle famiglie dei ragazzi che hanno perso la vita non la giustizia nei tribunali, ma la giustizia storica”. 

A sua volta Riccardo De Corato, oggi deputato di Fratelli d’Italia e nel 1975 segretario del Fronte della Gioventù di Milano, ha ripercorso con commozione i suoi ricordi di quegli anni mentre per Alessandro Amorese, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura alla Camera, la sinistra dovrebbe “prendere le distanze da chi, oggi, vuole riportare indietro le lancette dell’orologio ad un tempo di violenza e di odio. Sergio Ramelli, in tutto questo, è un simbolo di vita, di buona politica, di militanza giovanile pura. E così va ricordato”.

Molto significativo, inoltre, l’intervento di Francesco Lo Sardo, giornalista RAI che in gioventù ha militato ha sinistra, secondo cui “Ramelli in qualche modo ci ha cambiato. Dopo la sua morte abbiamo capito che l’uso della violenza applicato all’azione politica è qualcosa di aberrante. E abbiamo imparato a vedere l’avversario. Ed è un grande salto, perché si esce dalla mostruosità che è la spersonalizzazione del nemico”. A concludere l’appuntamento, le parole di Guido Giraudo, uno degli autori del volume, di cui Idrovolante ha ripubblicato la decima edizione. “Mi hanno sepolto, ma non si sono accorti che era un seme” ha detto riferendosi a Sergio Ramelli. Ed ha aggiunto: “Oggi c’è un nuovo conformismo, nuove parole d’ordine, di fronte alle quali bisogna affermare, come fece Sergio, la libertà delle idee”, consapevoli del fatto che “c’è il rischio, esprimendosi difformemente dai dogmi del pensiero unico, di essere bollati con un’etichetta, alla quale poi potrebbe seguire la persecuzione. Ecco perché è fondamentale insegnare ai ragazzi a pensare con la propria testa. In questo senso Sergio diventa il simbolo non più solo del martirio politico, ma bandiera di lotta contro l’omologazione culturale. Ed esempio quotidiano, utile, vivo”.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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