“Provo pena e compatisco gli autori del gesto, che avranno sicuramente agito di notte, avvolti nell’oscurità. Fatevene una ragione: la nostra storia non si abbatte e non si cancella. Nei prossimi giorni mi recherò personalmente a depositare un fiore ed un tricolore”: lo ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Paola Chiesa a proposito del gesto di ignoti vandali che, nelle scorse ore, hanno preso di mira il monumento al Paracadutista ad Alghero.
Alle parole della capogruppo in commissione Difesa alla Camera, hanno fatto eco quelle della collega di partito Barbara Polo, secondo cui “il dissenso si esprime a parole. Niente potrà mai giustificare atti di questo tipo”. Anche Mauro Rotelli (FdI) ha condannato fermamente il vile gesto: “un atto ignobile contro un simbolo che rappresenta una pagina eroica della storia italiana. Confido – ha aggiunto – che venga fatta piena luce con l’identificazione dei responsabili”.
Non sono poi mancate, nelle dichiarazioni dei rappresentanti del partito di Giorgia Meloni, espressioni di solidarietà all’Associazione Nazionale Paracadutisti sezione di Sassari, promotrice dell’installazione della statua nella cittadina sarda. La statua, che rappresenta un paracadutista con in mano una granata ed ai piedi un Caduto, è dedicata al ricordo dei Leoni della Folgore che hanno combattuto ad El Alamein ed è stata realizzata dall’artista locale Mario Nieddu. Recentemente installata nei giardini pubblici Lepanto – Cecchini di Alghero, ancor prima dell’inaugurazione è stata oggetto del raid teppistico di qualcuno che ha tentato di staccare un dito ad una delle figure componenti l’opera.
Anche i ragazzi di Gioventù nazionale Alghero sono intervenuti sul grave episodio. In un post sulla loro pagina social, gli esponenti del movimento giovanile di Fratelli d’Italia hanno commentato chiedendosi: “dietro a questo gesto c’è solo ignoranza o c’è di più? Le parole di odio che circolano online – sottolineano – non rimangono sempre solo chiacchiere: spesso, infatti, si trasformano in atti reali come questo. Non possiamo accettarlo. Noi siamo con chi ha servito e serve il Paese. Difendiamo il loro onore, il loro sacrificio. E non permettiamo che vengano calpestati da chi non sa cosa significhi il rispetto”. Di rispetto, infine, ha parlato anche l’autore dell’articolo sull’atto vandalico ai danni del monumento alla Folgore pubblicato su Algheronotizie.com, in cui si legge che dopo ogni atto del genere (quello delle scorse ore, infatti, non è il primo e purtroppo per tutti non sarà nemmeno l’ultimo) i monumento vengono ripuliti, “ma il danno morale resta. Questi gesti sono attacchi diretti alla nostra identità culturale”. Ecco perché “difendere i monumenti – scrive Pasqualino Trubia – non è solo un dovere civico, ma un atto di rispetto verso chi ci ha preceduto e verso le generazioni future, che meritano di conoscere il loro passato attraverso questi segni tangibili”.
Questo atto vile e schifoso perpetrato con il favore dell’ oscurità, fa parte del processo di “cancel culture ” messo in atto da imbecilli in tutte le parti del mondo occidentale. Mi ricordo quando anche a Roma, una certa signora, di nome Laura Boldrini, avrebbe voluto abbattere l’obelisco del Foro Italico perché le ricordava il ventennio: LA STORIA NON SI CANCELLA!!!!