Il PD e la sua strategia comunicativa: disinformazione e attacchi agli avversari. Ma nessuna proposta per l’Europa

È iniziata la campagna elettorale del PD in vista delle prossime elezioni europee. In realtà, era già iniziata da un pezzo. Una campagna elettorale che i dem hanno deciso di basare su fake news e disinformazione. Partendo dal settore della sanità: da mesi Elly Schlein è schierata in prima linea contro il Governo Meloni raccontando di continui tagli sulla spesa, quando però i veri tagli furono voluti dai governi di sinistra (da Prodi a Conte) e, nel frattempo, quando l’attuale esecutivo è riuscito a portare la spesa in sanità al suo massimo storico. Poi la sinistra ci ha provato con la presunta censura governativa sulla Rai, tesi che ha trovato l’immancabile e immediato appoggio del sindacato di Usigrai e che da mesi continua a far discutere: a febbraio Elly Schlein e Sandro Ruotolo, responsabile dell’informazione nella segreteria PD, ex giornalista Rai (e qui di censura non si parla?) si ritrovarono all’esterno della sede di viale Mazzini per protestare, armati di megafono, contro le ingerenze politiche sulla Rai. Ricevendo, tuttavia, il benservito addirittura dai grillini del Movimento Cinque Stelle, quelli che sulla carta, a Regioni alterne, dovrebbero essere i loro alleati di coalizione. L’accusa era di ipocrisia, di avere per anni monopolizzato il servizio pubblico lamentandosi poi se a farlo (ammesso che sia vero) è qualcun altro. Accusati di ipocrisia da quello che è passato dal partito anti-sistema al partito che ha governato con chiunque in soli cinque anni. Che brutta fine.

Il PD lascia basiti i suoi militanti

Visto che sui temi il PD appare debole e talvolta colpito anche dal fuoco amico, i dem hanno cambiato strategia di comunicazione. Ora l’obiettivo è denigrare l’avversario. E così, dai profili social del Nazareno compare una foto, che riporta: “Si scrive Giorgia, si legge novax, pistoleri, omofobi, misogini. Nelle liste per le europee è concentrato tutto il peggio della destra”. Bene, questa è la strategia: avanzare critiche, ai limiti dell’offesa, ma non proporre nulla. Una strategia che ha lasciato basiti gli stessi militanti del PD, che nelle sezioni riservate ai commenti non hanno nascosto il loro malcontento: c’è chi applaude ironicamente all’iniziativa, chi ribadisce il proprio sostegno a Giorgia Meloni, chi resta esterrefatto sottolineando che “non è attaccando l’avversario che si guadagnano voti”. Il fatto che sia una strategia e non un episodio una tantum, è testimoniato da un altro post, simile a quello indirizzato contro Giorgia Meloni. In quel caso la vittima sacrificale fu il generale Vannacci, candidato con la Lega: una sua foto in bianco e nero, uno sfondo ovviamente rosso, e la didascalia: “Ignoralo”.

Nessuna proposta per l’Europa

Il PD è questo e nulla di più. Qualcuno sa, per caso, in che modo i dem abbiano intenzione di cambiare l’Europa (ammesso che pure loro abbiano compreso che qualcosa vada fatto per risollevare le Istituzioni europee)? Nessuno lo sa, forse solo per una mancanza comunicativa, forse perché effettivamente i dem non hanno nulla da proporre. La percezione è questa, e il fatto che anche i militanti del PD si stia ribellando alla debolezza comunicativa del loro partito, dovrebbe far squillare qualche campanello d’allarme sulla segreteria del Nazareno. Gli italiani hanno fame di sapere se e come l’Europa cambierà, se agli eccessi delle derive ideologiche, delle follie green, ecologiste, anti-vita e radical, si riuscirà a mettere un freno. Se, quali e quante altre categorie di lavoratori e di cittadini dovranno essere vessati dalle scelte di burocrati distanti anni luce dalle reali esigenze della popolazione. E invece di rispondere a questi interrogativi, invece di proporre un reale cambiamento che possa giovare ai cittadini, il PD si perde in campagne lesive. Magari non oltraggiose e non offensive, ma certamente celanti una mancanza di idee che i dem faticano a sopperire da ormai parecchi anni.

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