Dicono che se sono di sinistra è perché amano la libertà, libertà di tutto, di parola, di confessione religiosa, di amare chiunque, fosse anche la marmitta dell’auto di tua nonna, ecc. ecc.
Però poi, quando li ascolti, quando lasci che parlino a cascata, senza freni, qualche dubbio – solo qualche eh! – te lo fanno venire. Vediamo dunque l’ultimo di questa serie di illuminati di sinistra che ha qualcosa da dire contro la destra “sempre becera e sempre fascista” e, soprattutto “sempre illiberale in ogni espressione”, in questo caso impersonata dalla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Si tratta del deputato PD Davide Faraone.
Il motivo del contendere, manco a dirlo, è il problema dell’immigrazione selvaggia e, nello specifico, il caso SeaWatch e della capitana Karola.
Dice il nostro esempio di liberalismo, illuminato, progressista e solidale Davide Faraone: “Sono stato 40 ore sulla Sea Watch – succede se non hai un cavolo da fare ndr. – e posso confermare che quello riferito dalla capitana è tutto vero.
La notte facevamo a turno per controllare i migranti, avevamo paura che potesse succedere qualcosa. Loro non ce la facevano più, erano sconfortati. Qualcuno aveva intenzione di buttarsi in acqua che, per un migrante che non sa nuotare, vale a dire un suicidio”, poi infila nel discorso Giorgia Meloni, e aggiunge: “Vorrebbe un paese becero. Magari, così facendo, torneremo all’olio bollente e agli archi”.
Ma non è ancora pago, e riferendosi all’idea della Meloni di un blocco navale europeo che impedisca la partenza dei barconi dalla Libia, contribuendo così non solo ad arginare l’immigrazione selvaggia ma anche a salvare tante persone dall’annegamento, il nostro Faraone, sempre parlando rivolto alla Meloni, continua: “È tempo che prendi la testa e la immergi in un secchio d’acqua ghiacciata, magari ti rinfreschi le idee e spari meno cazzate.
È tempo che si faccia un blocco navale europeo solo dopo che ti sarai organizzata un lungo viaggio oltreoceano. Tranquilla non si tratterà di cervello in fuga, nessuno chiederà il tuo ritorno”, poi fa partire l’attacco finale: “È tempo che ti chiudano Facebook, così come si tagliavano i Super-Santos ai bambini che disturbavano negli orari di riposo. È tempo di rimanere in Parlamento proprio per contrastare i fascisti come te”.
Già a una prima occhiata, appare evidente che Faraone non si pone il problema di insultare in modo anche spiacevole una collega parlamentare, atteggiamento in cui i piddini si contraddistinguono sempre, capaci di stracciarsi le vesti se qualche offesa anche vaga viene fatta a uno di loro, salvo andare giù pesantissimi su chiunque non omologhi il proprio pensiero a quello del PD, sempre poi che ce ne sia uno a cui omologarsi, cosa che di questi tempi non è poi così scontata.
Ma andiamo avanti e vediamo cosa scrive Faraone. Racconta che mentre era a bordo di una nave che in barba alle leggi italiane e internazionali è entrata senza permesso in un porto italiano, ha speronato una vedetta della guardia di finanza rischiando di ammazzare qualche finanziere, e ha sbarcato una quarantina di clandestini, sia lui che gli altri suoi colleghi erano molto preoccupati.
E meno male, verrebbe da dire, visto che sebbene rappresentati nel parlamento italiano stavano mostrando come eludere le leggi dello Stato e infischiarsene, ma in realtà non è questo a cui si riferisce Faraone. Il nostro parla di preoccupazione nei confronti dei migranti sfiniti, che si temeva potessero tentare addirittura il suicidio.
Eppure, viene spontaneo riflettere, da come questi migranti ci vengono presentati, si tratta di persone che sono in viaggio da almeno un anno, che hanno attraversato il deserto con difficoltà inimmaginabili, che sono stati chiusi in veri e propri campi di concentramento libici, tra percosse, torture, soprusi di tutti i tipi, violenze carnali per le donne, fame e sete, caldo infinito di giorno, freddo intenso di notte.
Ma allora, come è possibile che gente che ha subito e ben resistito – almeno guardandoli all’apparenza, con le loro spalle ampie, i sorrisi sornioni dei denti bianchi e perfetti, gli immancabili smartphone sempre in mano – adesso soffrano in modo così esagerato per essere da 12 giorni su una nave amica, d’estate in Mediterraneo mica nel Mar Glaciare artico, con tutti i comfort, come materassini, coperte, mangiare almeno tra volte al giorno, bere a volontà, qualche chitarra e qualche canzone, medico serve h24 con relativi farmaci, sigarette e telefonini? Mah…
E sarebbe la Meloni quella che spara cazzate quando dice che le navi delle ONG che entrano nei porti italiani senza rispettare le leggi, vengano sequestrate e affondate – naturalmente vuote – affinché i contrabbandieri non possano riaverle indietro per rifare la stessa azione?
Ma ancora non basta: Faraone si esibisce poi in altre righe di messaggio dove dà della cretina alla Meloni, la invita a trasferirsi dall’altra parte del mondo dove secondo lui nessuno l’andrà mai a cercare mentre tutti apprezzeranno la sua sparizione e, ciliegina sulla torta, fa anche un appello a Facebook affinché chiuda l’account alla Meloni così che lei non possa “disturbare” più. Infine, in pratica, si congratula con se stesso per essere in parlamento contro i fascisti come Giorgia.
Insomma, una full immersion nell’intelligenza, nell’educazione e nel liberalismo della sinistra italiana.
Tanto di cappello…