C’era chi sosteneva che il prelievo del Governo Meloni a banche e assicurazioni di circa 4 miliardi di euro che saranno reinvestiti in sanità, sarebbe stato soltanto una semplice “partita di giro”. Un modo per prelevare “un po’ di soldi” dagli istituti bancari, una misura descritta quasi come un contentino per gli elettori ma che, allo stesso tempo, non scontenta i grandi bancari. Ma non è così, non è così semplice come racconta la sinistra, ancora una volta scottata da un centrodestra che riesce a fare ciò che lei non ha voluto né è riuscita a fare in anni di governo.
“Il prelievo? Un costo per le banche”
La misura, voluta e rivendicata dal Governo Meloni e dal Presidente del Consiglio, farà bene in primis al comparto sanitario, stanziando ulteriori fondi e confermando che il tema della salute è un’assoluta priorità per il centrodestra, dopo dieci anni di tagli (circa 40 miliardi di euro) voluti dai governi di sinistra, e dopo specialmente aver già raggiunto il massimo storico di spesa sul Fondo sanitario nazionale, con circa 140 miliardi di euro.
C’è dell’altro. L’Abi, l’associazione bancaria italiana, depositando la memoria sulla manovra presso la commissione Bilancio della Camera dei deputati dove da giorni prosegue l’esame sulla finanziaria, ha spiegato che il meccanismo di maggior gettito derivante dal posticipo dell’utilizzo delle imposte anticipate, “è nell’ordine dei 4 miliardi“. L’Abi ha inoltre spiegato che “si tratta di meccanismi di rinvio nel tempo del recupero fiscale relative a componenti negativi di reddito che hanno già maturato i requisiti per la deducibilità secondo criteri di competenza. In sostanza, il rinvio del recupero delle imposte anticipate comporta un costo”.
Dunque, non si tratta di nessun favorino alla banche ma anzi, il prelievo consiste in una spesa per nulla indifferente per gli istituti bancari. A differenza di quanto fatto in passato dai governi precedenti. È dunque il Governo Meloni il primo esecutivo degli ultimi anni a chiedere un tale sacrificio alle banche. Ha ragione allora là premier Giorgia Meloni quando ricordava in Parlamento che “questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”. Un chiaro esempio di coerenza e di come questo esecutivo si schieri convintamente dalla parte dei cittadini.