Ad Atreju si torna a parlare di Afghanistan. Infatti, dopo anni di oblio e dopo la sconfitta statunitense sul campo, è stato presentato “L’ultimo aereo da Kabul”, libro di Stefano Pontecorvo, diplomatico italiano, alla presenza dell’autore stesso, di Isabella Rauti, Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, di Paola Maria Chiesa, deputata per Fratelli d’Italia e responsabile del dipartimento difesa e Antonio Rapisarda, giornalista.
Libro che si focalizza sulle ultime tristi vicende afghane sulle quali, colpevolmente per l’Occidente, è caduto l’oblio. Fallito il tentativo di “esportazione della democrazia” verso culture diverse dalle nostre, poco si parla ancora delle sorti dell’Afghanistan, dove oramai vivono nel terrore e sempre più distanti dai principi democratici milioni di persone, sotto la legge del Corano, private di ogni garanzia di giustizia, senza la possibilità di scappare e senza alcun rispetto verso la donna. Il silenzio è turpemente caduto soprattutto sulle vite che l’Occidente e la nostra Nazione hanno perso sul campo di battaglia, 53 italiani in particolare, ricordati nome per nome all’interno della sala Emanuela Loi scanditi dalla voce rotta dall’emozione di Paola Maria Chiesa. “Questi ragazzi – dice Chiesa – non sono morti invano” perché hanno dato una speranza ai tanti giovani afgani che solo così sono venuti a conoscenza di una libertà che va oltre il regime talebano. “Qualcun altro ha fallito – conclude Chiesa – ma i nostri militari no!”