Non è la prima volta che sulla Voce ci occupiamo dell’Alto Adige. Nella bellissima provincia di Bolzano purtroppo le tendenze separatiste di una parte della minoranza tedesca non si sono mai sopite. Una provincia a lungo insanguinata dal terrorismo – 22 morti, 50 feriti in trent’anni – ma che, anche grazie all’ampia autonomia concessa, sembrava in pace.
Eppure, soprattutto in questi ultimi anni, i separatisti e gli anti-italiani hanno alzato il tono delle provocazioni: dalle vignette che irridevano i nostri morti durante il primo lockdown, agli omaggi alla notte dei fuochi del 1961 – oltre 45 attentati dinamitardi in contemporanea, alla cancellazione dei toponimi italiani fino alla provocazione, frutto anche della politica estera austriaca, della concessione del doppio passaporto agli altoatesini di lingua tedesca.
Ogni provocazione e ogni attacco all’unità nazionale ha visto Fratelli d’Italia in prima linea nella difesa della nostra terra e della nostra identità. E Alessandro Urzì, consigliere regionale, più di tutti. Una visibilità e un impegno fastidioso per i separatisti che hanno ben pensato di indirizzargli una lettera anonima ricca di terribili minacce.
“Gli Italiani dell’Alto Adige devono morire? Basta attacchi agli Schuetzen altrimenti il sangue italiano scorrerà sulle strade dell’Alto Adige”.
Parole terribili a cui il consigliere risponde a testa alta: “Un messaggio delirante, una intimidazione grave inviata alla mia persona ma attraverso di essa all’intera società civile della nostra provincia ed in particolare agli Italiani che qui vivono.
Respingo con forza ogni tentativo di farci tacere, reagiremo con la civiltà di sempre, perché la stragrande maggioranza dei nostri concittadini e degli amici austriaci è composta da persone per bene che respingono le provocazioni e le cattiverie ma soprattutto la violenza, verbale e certamente fisica.
Quindi non commetteremo l’errore a cui vorrebbero indurci di scambiare i deficienti per l’espressione della maggioranza del popolo.
Per questo ci attendiamo una risposta corale da parte delle istituzioni e delle forze civili di questa nostra provincia per isolare chi si rifugia dietro l’anonimato per lanciare minacce gravissime di morte.”
Immediata la solidarietà del Sen. Giovanbattista Fazzolari – responsabile del programma di FDI -: “Condanno con fermezza le minacce di morte ricevute dal nostro consigliere regionale in Trentino Alto Adige, Alessandro Urzì. Leggere, nel 2021, frasi come ‘Basta attacchi agli Schuetzen altrimenti il sangue italiano scorrerà sulle strade dell’Alto Adige’ preoccupa e ci riporta ai tempi bui in cui il separatismo terrorista altoatesino procurò la morte di 18 morti innocenti, fra civili e forze dell’ordine, 4 terroristi e oltre 50 feriti. Queste minacce sono, purtroppo, il frutto avvelenato di una propaganda antitaliana che non ci stancheremo mai di denunciare. Rinnovando la mia assoluta solidarietà ad Alessandro Urzì, non posso non ricordare che i patrioti come lui non si fanno certo intimidire dalla follia di pochi esaltati. Se ne facciano una ragione separatisti e nostalgici del terrorismo”.