Anche se fosse vero, sarebbe difficile crederli. È la classica storia di quando, a forza di urlare a un pericolo senza fondatezza, quando poi quel pericolo si realizza nessuno si fida più dei richiami. Anche questa volta, il pericolo non c’è, ma si urla lo stesso. È il Covid, scomparso da circa due anni, circoscritto a infezione virale, caduti gli obblighi di vaccino, i Green Pass, i lockdown, le mascherine, i distanziamenti, lo stato di emergenza, i Dpcm. Nulla più richiama quel periodo, ma dem e grillini ci riprovano. Riprovano a inculcare nei cittadini quel timore di contrarre la malattia che è tra i motivi che ha consentito al governo giallo-rosso di resistere a Palazzo Chigi per qualche mese in più, prima che Renzi ritirasse i suoi uomini facendo mancare la fiducia del suo partito.
Allarmismo dem
Tra i più accaniti a riproporre lo spauracchio (oggi è solo questo: uno spauracchio) del coronavirus troviamo Beatrice Lorenzin, vice capogruppo al Senato del Pd: “Il monitoraggio dell’Iss certifica un nuovo balzo in avanti dei contagi da Covid-19 del 66,7%, che salgono così a 8940”. Una notizia che l’ex ministro della Salute rilascia con estrema drammaticità, parlando di un “aumento dei ricoveri ospedalieri di persone ultra sessantacinquenni e a un incremento dele morti per Covid-19 o per complicanze legate al virus”. Tutto ciò spinge la dem a richiedere interventi per ripristinare una sorta di pandemia calmierata, un ritorno ai vecchi tempi. “Di fronte a questi dati vorremmo capire dalle istituzioni sanitarie cosa si prospetta per l’autunno e quali provvedimenti si siano intrapresi a titolo precauzionale. Per questo motivo – ha spiegato – chiederemo chiarimenti al ministero della Salute”. E questo perché “vogliamo capire cosa sta accadendo e quali misure si stanno adottando o verranno adottate per proteggere la salute pubblica e se non si ritiene opportuno reintrodurre l’uso delle mascherine nelle strutture sanitarie”. Forse, a sinistra non hanno capito una cosa, e cioè che non vi è alcuna epidemia o addirittura pandemia, in corso. Nulla di tutto ciò sta tornando. Ma a sinistra sono proprio convinti che il Covid sia lo stesso di cinque anni fa: “Chiediamo almeno che [il governo, ndr] abbia il coraggio di raccomandare le mascherine e di ripristinare l’obbligo per la rianimazione tolto 14 giorni fa dal ministro della Salute”: questo l’appello di Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera dei Deputati.
O è strategia?
È puramente allarmismo, dunque. Il pericolo non c’è, il Covid oggi è meno invasivo del suo ceppo originario che si diffuse dalla Cina verso l’Occidente, non esiste alcun complotto da parte del governo che taciterebbe le informazioni in merito ai contagi (cosa non vera, perché il bollettino viene emanato a cadenza settimanale dal ministero della Salute). Tutt’al più, derogando al principio “a pensar male, si fa peccato”, innestiamo il dubbio: il tentativo di allarmare ancora i cittadini sul Covid, non sarà forse un modo per ricostruire quel mostro e ripulirsi la faccia dinnanzi ai danni provocati inutilmente nel giro di cinque anni? Come a voler dire che sì, quel mostro faceva veramente paura e rinchiuderci in casa, imporci mascherine, vaccini e obblighi vari, erano veramente l’unica strada percorribile. E non sarà forse un modo per ripulirsi la faccia dinnanzi alla pessima figura fatta (e che continuano a fare) in merito alla commissione d’inchiesta sulla pandemia, che dem e grillini stanno cercando di rallentare a tutti i costi? Le parole del virologo Matteo Bassetti, direttore del reparto di malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, ci raccontano la verità: “Credo – ha spiegato il medico – che continuare a parlare di Covid facendolo diventare, ogni volta che c’è un intervento di un numero di casi, argomento da prima pagina dei giornali mentre invece le migliaia di persone che muoiono ogni giorno in Italia di infezioni da batteri resistenti non hanno mai nessuna ribalta, sia un errore clamoroso di comunicazione che continua ad alimentare il complottismo e il mondo no-vax”.