Italia-Cina, Meloni sigla il Piano d’Azione con Pechino. E anche la stampa cinese elogia la premier

Il lavoro diplomatico di Giorgia Meloni, che vede la premier italiana impegnata nell’intessere reti di cooperazione (o anche soltanto di buoni rapporti) con i grandi del mondo, continua. E in questi giorni è il turno della Cina. Le immagini che giungono sono storiche, quelle che ritraggono il drappo tricolore sventolare tra le bandiere cinesi. Segnale incontestabile che l’Italia c’è, ed è pronta a rapportarsi con le grandi potenze del mondo in uno scambio di interessi mai ideologico che difende e tutela i bisogni dei cittadini italiani. Dopo che Giorgia Meloni stessa decise di ritirare Roma dall’accordo della Belt and Road, la Via della Seta che avrebbe sottoposto l’Italia e gli altri Paesi firmatari (nessuno, guarda caso, faceva parte del G7) a una penetrazione di Pechino, non solo economica, nei nostri porti e nei nostri sistemi produttivi, qualcuno aveva insinuato che la nostra Nazione fosse pronta a chiudere completamente i rapporti con un Paese che è fondamentale per gli scambi commerciali. Incolpando di questo, immancabilmente, il Governo Meloni. Ora quegli stessi vengono smentiti dall’azione di una leader di governo che sa mantenere vivi i rapporti con i partner riuscendo a dire al contempo no ad accordi poco convenienti e lesivi dell’interesse nazionale.

L’accordo con Li Qiang

Nel giorno in cui è atteso l’incontro tra il nostro primo ministro e il presidente cinese Xi Jinping, qui in Italia raccontiamo dell’accordo siglato da Giorgia Meloni e il suo omologo cinese, Li Qiang. Dal comunicato emanato da Palazzo Chigi, si legge che “i due Capi di Governo hanno discusso di come promuovere uno sviluppo equilibrato e sostenibile del commercio bilaterale e degli investimenti reciproci, rafforzare la collaborazione scientifica e culturale e garantire un dialogo costruttivo in tutti i settori di comune interesse. Hanno, inoltre, affrontato la gestione delle grandi sfide globali, dall’Intelligenza Artificiale al cambiamento climatico, concordando sulla necessità di definire soluzioni comuni e condivise”. L’incontro avviene durante il settimo Business forum, alla presenza di imprenditori e aziende italiane e cinesi. Al loro cospetto, Giorgia Meloni ricorda che i due Paesi devono essere pronti, nel settecentesimo anniversario dalla morte di Marco Polo, per “iniziare una fase nuova, di rilancio della nostra cooperazione bilaterale”. I numeri parlano chiaro: “L’interscambio è cresciuto nel 2023 a circa 67 miliardi di euro con un ampio potenziale, credo, ancora inespresso”. Palazzo Chigi fa sapere che “in occasione dell’incontro, è stato adottato un Piano d’Azione per il rafforzamento del Partenariato Strategico Globale (2024-2027) e sono state sottoscritte 6 intese, relative alla collaborazione industriale, alla tutela delle indicazioni geografiche, alla sicurezza alimentare, all’ambiente e all’istruzione”.

E la stampa cinese loda Meloni

Quella con la Cina, è un’opportunità che l’Italia non può perdere. Nel solco di Marco Polo, il cui viaggio è stato, secondo Giorgia Meloni, un viaggio “di conoscenza” verso una nuova “percezione dell’Oriente in un periodo in cui la distanza era tale da sembrare incolmabile”, seguendo una strada che “è sempre stata percorribile” nonostante le difficoltà. “Dobbiamo continuare a tenere aperta quella strada, per far transitare le relazioni economiche e culturali alla base della nostra cooperazione. Difendere quel che siamo è lo strumento più efficace per comprende l’altro”. E anche dalla stampa cinese arrivano le lodi per il lavoro di Giorgia Meloni: per il Global Times, si tratta di “una buona opportunità per iniettare stabilità, promuovere la cooperazione e risolvere le divergenze”, con l’Italia che si fa promotrice di un dialogo anche con l’Europa. Per Nicola Procaccini, eurodeputato di Fratelli d’Italia e co-presidente dell’Ecr Party al Parlamento europeo, ha sottolineato che “i contenuti delle visita in Cina del presidente Giorgia Meloni, consentono di ricondurre i rapporti tra Italia e Cina nel giusto binario della reciprocità di interessi dopo il deragliamento della ‘Via della Seta’. Accordi che avevano posto l’Italia in una condizione di ‘sudditanza’ economica e quindi politica e in evidente imbarazzo verso i partner del G7”. Per Procaccini, “Giorgia Meloni ha la capacità e lungimiranza di dialogare con i leader di tutte le nazioni nell’interesse dell’Italia, potendo contare – ha concluso – su un governo stabile e su una chiarezza di collocazione in ambito internazionale”.

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