Nell’ultimo mese ci hanno fatto una testa tanta sulla repubblica parlamentare che per qualcuno significa permettere ai rappresentanti eletti dal popolo in parlamento di fare proprio quello che chi li ha votati non vuole. Ma era davvero a questo che miravano i padri costituenti? Difficile dirlo e, considerando la levatura culturale e morale di molti di loro, impossibile crederlo. E invece, quello che ci ritroviamo dopo il voto alle ultime politiche, è una masnada di personaggi in cerca d’autore che evidentemente non conoscono nemmeno per sentito dire il significato di termini come lealtà, rispetto della parola data, etica.
Così, “povera patria nostra”, l’Italia si becca un governo inviso alla maggior parte degli italiani, una congrega di poltronari angosciati solo all’idea di non essere rieletti – e lo ammettono loro per primi dicendo chiaramente che non si deve andare al voto o vincono le destre – e che riescono a chiudere anche tra acerrimi, odiati e insultati nemici un patto di mutuo soccorso pur continuare a incassare un ottimo mensile. E per quelli più in vista, che come si dice sguaiatamente dalle mie parti “se la regnano”, anche ad ottenere un clamoroso potere che aprirà loro, ad esempio, i consigli di amministrazione delle società più lucrose ancora presenti sul territorio nazionale.
Capofila di questa schifezza cosmica non poteva che essere il ragazzo di Pontassieve, quello che fino a un paio d’anni fa si era autoimposto come il “golden boy” della politica italiana, salvo rivelarsi di lì a non molto, come una delle più grandi fregature nella storia della repubblica. Ebbene, quando davvero immaginavamo di esserci finalmente liberati d lui, eccolo risorgere dalle ceneri anche grazie all’esagerata ingenuità politica dimostrata da Matteo Salvini. Parliamo, ovviamente, di Matteo Renzi che, con un colpo di teatro degno della miglior commedia dell’arte – roba che Arlecchino servo di due padroni uscirebbe sconfitta dal confronto – ha improvvisamente riaffermato la sua supremazia sul parlamento e piazzato l’opzione sul governo il tutto uscendo dal PD e creando l’ennesimo partitino di sinistra che di sinistra non sarà mai.
“Per il bene dell’Italia” vanno strombazzando in giro i vari Orfini, Franceschini, Zingaretti, Fratoianni, Di Maio, e via discorrendo, quando tutti sanno che loro l’Italia sono pronti a finire di svenderla, e non sarà un caso se uno tra i primi obbrobri che il governo porterà a casa ci sarà un provvedimento in grado di dare la cittadinanza a più stranieri possibile, con i ringraziamenti di chi vuole ridurre la nostra Patria in un enorme campo profughi dove pescare manodopera a basso costo quando serve. E anche la soddisfazione del clero, che vuole rimpinguare le sue casse con gli aiuti di stato che tante onlus si contenderanno ora che la pedofilia ha ucciso il ricco mercato americano delle donazioni dei fedeli. Infine, Ius soli e Ius culture saranno utilissimi anche a quei partiti che gli italiani non votano più e che perciò dovranno confidare sul voto di stranieri naturalizzati.
Un programma studiato a tavolino, con la complicità di molti, dalle più alte cariche dello stato in giù. Tutto per annientarci.
In Italia le leggi sono un optional : con lo ius culturae faremo gli esami alla Suarez ?