La difesa della cultura italiana all’estero e all’interno dei nostri confini contro le influenze straniere passa anche per la difesa della cucina, che è pienamente parte della nostra identità. Questo il tema al centro del panel “Il valore della qualità per il benessere di persone e imprese”. Forte intanto la rivendicazione di quanto fatto dal governo finora, partendo dalla denominazione “Sovranità Alimentare” per arrivare alle battaglie europee.
“Bentornata coerenza italiana” dice Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, quando plaude il lavoro svolto dal ministro Lollobrigida e dal presidente Meloni che anche alla Cop28 ha difeso a spada tratta il provvedimento contro la produzione di cibi e bevande in laboratorio da cellule animali. Unanimi gli scienziati e i gastronomi intervenuti: quello sulla carne sintetica è un vero e proprio business di élite, ma l’Italia è riuscita a sottrarsi dalle logiche economiche e speculative che avrebbero cancellato la nostra cultura culinaria. E non a caso anche altri Paesi europei, come la Francia, l’Austria, Monaco, iniziano ad accodarsi e a prendere come riferimento proprio la legge italiana. “Si stanno seguendo modelli peggiori del nostro” dice Schillaci, ministro della Salute, ricordando l’importanza di una corretta dieta mediterranea, una delle migliori al mondo che, dati alla mani, diminuisce la probabilità di malattie e degenerazioni e che ha reso la nostra Nazione una delle più longeve.
La difesa della cucina continua anche con molte battaglie combattute in Europa, come quella contro il nutriscore, che penalizza fortemente i prodotti italiani, o contro le etichettature fuorvianti per i vini. E proprio sul vino si è soffermato Riccardo Cotarelli, presidente di Assoenologi: un bene che è “la nostra bandiera”, da difendere con la consapevolezza che siamo la Nazione con la maggior biodiversità al mondo, grazie alla quale riusciamo ad avere tantissime tipologie di vini. La difesa del cibo italiano, infine, deve combattere la folle industrializzazione che porta a numerose sostanze chimiche sulle nostre tavole. Un problema riportato dallo chef Vissani e ripreso anche dal ministro Lollobrigida: “In Italia sta prevalendo la logica del consumo” dice Lollobrigida, che ha ribadito l’impegno del governo Meloni nel garantire cibo a tutti, ma che sia cibo di qualità, in linea con le nostre tradizioni e con la nostra identità.