La futile provocazione di “Laika”: imbrattate le serrande della sede di Pro Vita

I disegni ritrovati sulle serrande della sede di “Pro Vita e famiglia” a Viale Manzoni, sono frutto della “Street Artist” Laika, la quale ha deciso di provocare, anche in modo piuttosto blasfemo, la suddetta associazione: su una serranda, si notano due Madonne raffigurate, che tengono tra le mani un Gesù Bambino avvolto in un drappo arcobaleno, chiaro simbolo ormai appartenente alla Lobby LGBT. Nell’altra saracinesca, invece, viene raffigurato Giuseppe, falegname e padre putativo di Gesù Cristo, che costruisce una bara per il fantomatico “Patriarcato”.

Ecco quanto affermato dalla presunta street artist, in un post di instagram che di fatto rivendica la sua esecuzione:” Questo è il miglior augurio di Buon Natale a tuti gli Italiani, che sia di buon auspicio per il futuro: un futuro senza discriminazioni, che si lascia alle spalle i cosiddetti ‘valori tradizionali’, frutto di una società misogina, omofoba e patriarcale. Di quel patriarcato che ancora oggi è responsabile della morte di una donna ogni tre giorni per mano di un uomo.” continuando in seguito così: ”La cornice non è casuale: è assurdo che nel 2023 ci siano associazioni sponsorizzate e finanziate dallo Stato che promuovano valori medievali, come l’ascolto del battito cardiaco del feto e la cancellazione di un* dei due genitori dai certificati di nascita di famiglie gay. Ognuno ha diritto a fare la proprie scelte riguardo il proprio corpo e il proprio orientamento sessuale”.

Questa, è un’altra prova lampante che le azioni della propaganda Woke siano improntate prevalentemente nell’imposizione delle proprie idee, e nella distruzione di tutto ciò che fa parte delle tradizioni religiose: altro che disobbedienza civile, atti come questo rappresentano un mancato spirito solidale, specialmente in un periodo serafico come quello natalizio.

Nel testo precedente, appare inoltre l’un con l’asterisco finale, un’altra battaglia “goscista” contro i mulini a vento: questa modalità di scrittura, viene usata spesso anche negli ambienti di estrema sinistra, una modifica grammaticale futile e peraltro sbagliata, spacciata dai collettivi come “simbolo di inclusione”, con il fine di portare avanti proseliti ridicoli.

Non saranno di certo gli ideali improntati alla prevaricazione, a fermare i nostri usi e costumi, il popolo italiano è in larga parte ben conscio delle priorità nazionali: le istigazioni empie come quella di Laika, lasciano soltanto il tempo che trovano.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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