La manovra bocciata dalla UE è ancora una bozza: ecco i vari passaggi

Mentre dalla UE ci fanno sapere che così come è stata presentata la manovra italiana è inaccettabile, che se solo venisse accolta probabilmente farebbe scoppiare una sorta di rivoluzione tra gli altri Stati membri, e che il timore è che l’Italia finisca come la Grecia, noi proviamo a fare spallucce e mentre ci teniamo i nostri 37mila euro di debito cadauno, andiamo a spulciare quali dovrebbero essere alcuni passaggi della manovra, sempre che poi davvero vengano confermati cosa che, visto come sono andate le cose fino ad ora, non è per niente sicura.

Diciamo subito che il governo, che avrebbe dovuto presentare la manovra in Parlamento entro lo scorso 20 ottobre, è in ritardo. Oggi sono consultabili i 73 articoli della manovra -ancora in bozza – con il primo dedicato al disinnesco delle clausole IVA come si conviene. E poi si scende ai dettagli, diciamo così.

9 miliardi all’anno dal 2019 di spesa sono previsti per la manovra sul reddito di cittadinanza e sulle pensioni, e probabilmente per reperire fondi aumenteranno le tasse sulle sigarette, i sigari e il tabacco trinciato. Viene invece prorogata a 90 euro la riduzione del canone RAI anche per i prossimi anni, sebbene non si specifichi quali. Viene anche mantenuta l’esenzione dal pagamento per anziani con una soglia di reddito inferiore agli 8000 euro, e quest’ultima norma ci fa un po’ sorridere perché vorremmo conoscere questi anziani che con un reddito simile abbiano anche la voglia di assistere ai programmi di Fabio Fazio che per qualche milione di euro all’anno ci porta in trasmissione persone indagate che aizzano il popolo a non rispettare la legge e a mantenere alla grande quanti più stranieri possibile.

Per l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza si prevede la primavera 2019, ma considerando quanto c’è da fare non fosse altro per i centri per l’impiego, dubitiamo fortemente che questa previsione possa essere rispettata. In ogni caso, fino a che il reddito di cittadinanza non sarà in vigore, continuerà a funzionare il reddito di inclusione introdotto nel 2017 dai governi Renzi e Gentiloni. Lo si legge nella bozza della manovra. Al nuovo Fondo per il reddito di cittadinanza, istituito dalla legge di bilancio, sono destinati gli stanziamenti del Fondo per la povertà del 2017, che risulta ridimensionato di 2.198 milioni nel 2019, 2.158 milioni nel 2020 e 2.130 milioni a decorrere dal 2021. È istituito anche un fondo per “l’introduzione di ulteriori forme di pensionamento anticipato e misure per incentivare l’assunzione di lavoratori giovani» con una dotazione di 6,7 miliardi nel 2019 e 7 miliardi «a decorrere dal 2020.

Nella bozza non vengono specificati i termini per l’attuazione del reddito di cittadinanza e per la revisione della legge Fornero. Per saperne di più bisognerà attendere futuri documenti specifici sulle questioni.  Non ci sono perciò chiarimenti di nessun tipo su chi saranno i destinatari del reddito di cittadinanza e allo stesso modo per la pensione di cittadinanza non vi è traccia di chiarimenti di sorta. Non si parla nemmeno della famosa o famigerata per alcuni “quota 100”. Così per come l’abbiamo capita fino ad ora, la quota prevede che si raggiunga il numero 100 sommando anni di lavoro ad anni di contributi versati purché – bada bene – si abbiano almeno 62 anni d’età e 38 anni di contributi. Facciamo quindi un esempio. Prendiamo un qualsiasi dirigente laureato. E ora stabiliamo che è anche stato uno studente modello, pure fortunato, e che ha cominciato a lavorare a 30 anni. A 62 anni avrà accumulato 32 anni di contributi, per cui dovrà restare al lavoro almeno altri 6 anni, finché non avrà raggiunto almeno i 38 anni di contributi. Quindi lavorerà almeno fino a 68 anni.

Una delle misure contenute nella manovra, prevede una cedolare secca al 21% sull’affitto degli immobili a uso commerciale purché i contratti siano stati stipulati nel 2019, purché al 15 ottobre 2018 non risultasse già in essere “un contratto non scaduto tra i medesimi soggetti e per il medesimo immobile”.

La bozza della manovra prevede anche un incremento delle tasse sui giochi dal 1 gennaio 2019. L’articolo recita che le misure del prelievo sugli apparecchi saranno incrementate  di un “prodigioso” 0,50.

In attesa di saperne di più, ci fermiamo qui, e torniamo a ricordarvi che si tratta di dati tratti da una “bozza” e che quindi domani potrebbe anche essere tutto diverso.

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RK Montanari
RK Montanarihttps://www.lavocedelpatriota.it
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