La morte di Al-Arouri, numero 2 di Hamas, complica la situazione mediorientale

Dopo la morte di Saleh Al-Arouri, avvenuta ieri a Beirut, la situazione nel continente arabo si è inasprita di molto: il Leader di Al-Fatah ha telefonato al Capo Di Hamas esprimendo le sue condoglianze: ”per la scomparsa di questa grande figura nazionale” continuando con ”La Palestina ha perso uno dei suoi leali figli combattenti, che si sono immolati per la causa nazionale”.

Nel frattempo l’Egitto di Al-Sisi ha deciso di sospendere il suo ruolo di mediatore, informando il Capo di stato israeliano, dopo aver constatato la morte di Al-Arouri.

In Cisgiordania si è verificato proprio oggi, uno sciopero commerciale nelle città di Ramallah, Nablus ed Hebron.

Il ministro degli esteri libanese, Abdallah Bou Habib, è intervenuto alla radio della Bbc per chiedere ad Hezbollah di non intervenire: ”Li esortiamo a non rispondere da soli e dialoghiamo con loro a questo riguardo” e ancora “”Siamo molto preoccupati. I libanesi non vogliono essere trascinati, anche Hezbollah non vuole essere trascinato in una guerra regionale”.

Il portavoce militare degli Houthi yemeniti ,Yahya Sarea, ha asserito che: “qualsiasi attacco degli Usa non passerà senza una risposta o una punizione”.

Il militare in questione ha inoltre affermato che il portacontainer Cma Cmg Tage, navigante verso Israele, sia ora nel mirino: durante la notte sono state segnalate tre esplosioni nei confronti di una nave mercantile, nello stretto di Bab El-Mandeb, mentre gli Houthi asseriscono che tutte le operazioni condotte, vengono portate a Termine in solidarietà con Gaza.

Benyamin Netanyahu, Premier israeliano, ha confermato le pesanti ostilità con Hamas: ”il loro esilio è in effetti una delle opzioni che vengono esaminate da Israele” , durante un incontro con le famiglie degli ostaggi israeliani, ormai rapiti da tre mesi e mantenuti all’interno della Striscia di Gaza.

Hamas avrebbe inoltre identificato gli altri 5 palestinesi uccisi ieri a Beirut con Al-Arouri: Samir Effendi, capo della divisione tecnologica di Hamas, Azzam Al-Aqra delle Brigate Qassam, ritenuto responsabile, da parte di Israele, degli attentati contro lo stato ebraico. Gli altri 4 uccisi, invece, sono Muhammed Shahin, Muhammad Al-Rayes e Muhammad Bashasha, facenti parte dell’organizzazione armata “Jamaa Al-Islamyia”; L’ultimo di questa lista è Ahmed Hammoud, un altro membro di Hamas.

Le operazioni all’interno di Gaza si intensificano: oggi i militari israeliani hanno perlustrato Khan Yunis, mentre ieri notte Ein Jallut, nel Nusserat, sono stati bombardata dalle forze aeree israeliani ben 5 grattacieli; Agli abitanti è stato detto di spostarsi verso la città di Deir el-Ballah.

L’obiettivo dell’Italia e del G7, come stabilito dal Ministro degli Esteri Tajani, è che questo conflitto non si allarghi ulteriormente, invocando la de-escalation della tensione bellica per ristabilire la pace ed infine risolvere la contesa nel riconoscimento dei due stati come realtà indipendenti ma coesistenti.

Dall’altra parte, invece, L’Iran si schiera apertamente contro Stati Uniti d’America ed Israele, così come hanno precisato molte personalità iraniane influenti a livello politico: la preoccupazione è che l’infittirsi del conflitto, possa portare gli altri stati mediorientali ad agire indiscriminatamente sul versante Israelo-Palestinese e non solo.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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