Nel ricordo delle tante, troppe vittime di mafia, da Paolo Borsellino a don Peppe Diana, da Giovanni Falcone a don Pino Puglisi, fino al giovane musicista Giovambattista Cutolo, il panel “Da Caivano alla cybermafia: lotta alla criminalità organizzata” ha avuto come ospiti vari membri della politica, della società civile e delle istituzioni, al fine di avere un’unione forte dell’intera società contro le mafie. Un’unione necessaria contro una mafia che oramai si è evoluta e che ha iniziato, già da tempo, a inglobare il mondo digitale, servendosi di nuove modalità come cybertruffe, scambi di valute utilizzati per riciclaggio, comunicazione sulle piattaforme criptate e uso della crittografia.
L’impegno contro la mafia è al centro del programma del governo Meloni, come dimostrato dagli interventi di Caivano o dagli investimenti per il risanamento urbano o a favore del personale di Polizia e Forze armate. “Sono convinta – dichiara Chiara Colosimo, deputata per Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Antimafia – che non ci sia servizio più alto alla patria dell’antimafia”. Un servizio allo Stato, dunque, contro chi vuole la lotta allo Stato, combattendo il giusto e il sano. Lo Stato, secondo Colosimo, ha altresì il dovere di essere vicino ai cittadini – Caivano ne è l’esempio – ma deve essere vicino soprattutto a chi, appartenente a famiglie mafiose, sceglie di allontanarsene. Bisogna per questo rafforzare i controlli sui rapporti di parentela di chi ricopre cariche istituzionali. Ne è convinto anche Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano, quando si complimenta col governo e con la stessa Colosimo sul lavoro svolto per il contrasto alla mafia e per quanto fatto a Caivano. Gomez però critica alcune iniziative del governo, come quello sulla dispersione scolastica, imputando la colpa della fallibilità alle lungaggini di una magistratura inefficace: bisognerà dunque utilizzare tutti i mezzi a disposizione per combattere la criminalità, come ricordato dalla stessa Colosimo.
Centralissimo nel dibattito il ruolo della scuola e dell’istruzione, a rappresentare il quale il ministro Valditara, che si è detto convinto del fatto che solo tramite la scuola si potrà riottenere il rispetto delle regole, quindi il rispetto delle persone, di tutte le persone e infine dello Stato. In questa direzione le politiche di miglioramento contrattuale dei docenti e la nuova concezione del merito, proprio per premiare l’impegno degli studenti. A Caivano è emerso unanime quindi l’ottimo lavoro del governo, perché, come ricordato dal sottosegretario Mantovano, si sta combattendo la criminalità riportando lo Stato in città, in tutte le sue forme, dalla scuola allo sport, riconsegnando ai giovani il diritto di una vita normale. Sarà importante quindi ridare autorevolezza alle autorità e allo Stato, per ridare speranza alle nuove generazioni, perché solo se “la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”.