L’Italia ha celebrato con fierezza il 4 novembre, la giornata dedicata alle forze armate che cade nel giorno in cui fu emanato il bollettino di guerra del generale Diaz che annunciò la vittoria dell’esercito italiano sull’Impero Austro-Ungarico nella Prima Guerra Mondiale. Per molti fu motivo di orgoglio perché l’Italia riuscì a battere uno degli imperi più potenti e longevi al mondo, ma anche perché riunì finalmente alcuni territori che erano e si sentivano italiani, ma che sottostavano ancora alla corte degli Asburgo, in quella che fu poi ridefinita anche come la quarta guerra d’indipendenza. Si celebra per questo il ruolo delle forze armate, presidio di legalità e di sicurezza della nostra Patria.
Meloni omaggia gli eroi: “Il 4 novembre è la vostra Festa”
“Nella solenne ricorrenza della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate rendiamo omaggio a tutti coloro che, con coraggio e amor di Patria, sacrificarono la vita per un’Italia libera e unita. La nostra libertà la dobbiamo anche a loro e nella loro memoria, spingendo lo sguardo della mente agli anni dolorosi che vissero, custodiamo e tuteliamo quei sacri valori in cui credevano e che rappresentano la nostra Nazione. Oggi, come ieri, ringraziamo gli uomini e le donne di tutte le Forze Armate che ogni giorno si muovono con disciplina, fedeltà alle Istituzioni, sacrificio e passione, nell’assolvimento dei compiti assegnati, sempre al fianco dei cittadini, in Patria come all’estero. Il 4 novembre è la vostra Festa. Riuniti attorno al Tricolore, giungano a tutti voi i nostri auguri. Viva le Forze Armate! Viva l’Italia!”: è il messaggio, da patriota, che il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha dedicato alle forze armate. Poi, con un secondo post, la premier ha anche voluto rivolgere nello specifico un “grazie a tutti gli uomini e le donne delle Forze Armate che, con impegno e sacrificio, garantiscono la nostra sicurezza”. E come lei tutto il mondo tanti altri hanno omaggiato le nostre forze dell’ordine: Ignazio La Russa ha partecipato anche alla cerimonia commemorativa presso il Sacrario militare di Redipuglia, in provincia di Gorizia. Insieme a lui, anche il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. E potremmo stare qui a citare una sfilza di nomi (da Guido Crosetto a Luca Zaia, da Isabella Rauti a Elisabetta Casellati) tra parlamentari, membri del governo, Presidenti di Regione che hanno sentito di dover omaggiare gli uomini e le donne che ogni giorno si schierano dalla parte della legalità.
Silenzio complice di Schlein e Conte
A sinistra, invece, si è rimasti in silenzio. Forse proprio per non scontentare quei bravi ragazzi che odiano la Polizia e che cercano lo scontro anche se manifestano per tutt’altro motivo. Sono un serbatoio elettorale e dunque è meglio non infastidirli. Anzi, le loro violenze vanno minimizzate: dopo la manifestazione (con corteo) non autorizzata da parte dei pro-Pal per festeggiare il primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele, Elly Schlein la reputò “perlopiù pacifica”, malgrado furono una trentina di agenti feriti e ingenti i danni all’urbanistica. La stessa Elly Schlein, non a caso, è rimasta in silenzio. E anche Giuseppe Conte ha fatto lo stesso: il leader del Movimento Cinque Stelle, pacifista com’è, forse non sa che la pace – quella vera, e non quella propagandata – è garantita proprio dagli uomini e dalle donne delle forze dell’ordine. Inutile notare infine il silenzio dei due sodali, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: le forze dell’ordine sono quelle che sfrattano gli occupanti e arrestano i manganellatori. Ringraziarle non sarebbe stato un bel precedente per Avs.